lunedì 6 gennaio 2014

LO ZEN E L'ARTE DI DISFARE L'ALBERO DI NATALE.

Smontando gli addobbi natalizi mi prendo un momento di riflessione. Aspettavo da giorni l'occasione di parlarmi, di affrontare il tanto temuto bilancio di fine anno.
Togliere palline, nastrini colorati, cappelli natalizi e cartoline ha innescato un meccanismo autoriflessivo tipo lo zen e l'arte di riparare le motociclette.
Lo sto facendo con calma, senza la mia solita fretta di finire qualcosa, prendendomi cura di riporre tutto in modo ordinato per dare valore a queste feste appena finite.
Ogni decorazione è un momento vissuto, la rielaborazione di situazioni che si ripetono negli anni sempre con qualche piccola differente sfumatura.
Ma stavolta sorrido nel rivedere le mie mancanze, le mie ripetute cadute, perchè, volente o nolente sono parte di me. Riponendo ordinatamente tutto in questo scatolone è come se mi guardassi dentro.... Non si butta via niente tutto fa parte del mio Natale. Palline vecchie, rotte, scrostate accanto a quelle appena comprate come spunto per capire che sono un insieme di aspetti alcuni anacronistici, altri obsoleti ed altri ancora splendenti e colorati.

Di nuovo in Italia dopo quasi 5 anni, godendo delle amicizie e famiglia, lasciando una parte del mio cuore e del mio affetto che si propaga verso quegli amici lontani che a volte mi mancano tantissimo.
Momento di tirare le somme di un anno ma stavolta non voglio prendermi in giro. Niente nuovi propositi se non quello di accettarmi finalmente con i miei 33 anni, la perdita dei capelli, la mia indolenza, il mio egoismo, la mia incapacità di essere un perfezionista, il mio essere a volte scostante e la mia creatività, la mia voglia di conoscere, il mio amare imperfetto ma non per questo meno vero .... Voglio depositare senza ripudiare i sogni di ciò che vorrei essere in un ipotetico mondo con un altro Ivano.... e forse in un mondo parallelo quell'Ivano esiste anche. Ma sento che ho perso troppo tempo ad osservare quell'altro me stesso senza sperando di diventare come lui e odiandomi per non riuscirci......

E' arrivato il momento, mi auguro, di essere Ivano, qui ed adesso, nel bene e nel male.
Ciò che auspico per quest'anno è abbracciarmi accogliendo le mie mancanze, i miei errori, le mie limitazioni come parti integranti di un essere imperfetto ma unico a modo suo.
Deluderò persone che hanno aspettative su di me, non farò quello che alcuni si aspettano o ritengono essere giusto per me.

Voglio onorare questo essere che si è fatto strada come ha potuto.
Questo non vuol dire lasciarsi andare, giustificarsi assolutamente, anzi.... Per me significa concentrarmi su ciò che posso veramente fare evitando di disperdere energie per cose che, per quanto possibili e positive, non rientrano nelle mie possibilità.
Penso a tutte le attività che in un certo modo mi sono obbligato ad intraprendere, soprattutto tornando in Italia..... Situazioni che richiedono impegno e costanza che non riesco ad avere a meno che non sia profondamente convinto.
E penso con dolore alle persone che ho deluso, non perchè sia un incompetente ma semplicemente perchè facevo riferimento all'altro Ivano, quello che vive in un mondo dove sa fare tutto e tutto lo fa benissimo!!!
Sono pervaso da questa urgenza di soddisfare tutti sperando di soddisfare me stesso! Solo in questi ultimi giorni e soprattutto adesso che riordino i pensieri, mi accorgo che spesso mi sono complicato la vita pensando di essere diverso da ciò che sono.
E credo, ma non ne sono certo, che accettando tutte le mie mancanze e difetti, possa sfruttare appieno le mie potenzialità.
Quante delusioni, quanta fiducia persa davanti ad un fallimento di un progetto che in verità non mi interessava portare avanti.
Quante volte mi sono autopunito, rimproverato, mentalmente fustigato e crocefisso semplicemente perchè la mia attenzione era rivolta solo a ciò che non riesco o non voglio fare e non a quello che ho conquistato con impegno e perseveranza.
Sono curioso, mi piace spulciare, buttare il naso in tante cose senza necessariamente addentrarmi e possederle fino in fondo. Ma non so perchè c'è sempre quella scomoda presenza che mi rimprovera e mi giudica colpevole di non essere abbastanza perseverante.
Questa necessità di assolutismo e di perfezionismo mi insegue come un'ombra oscurando tutte le mie piccole conquiste se paragonate a ciò che potrei aver fatto.
E per quanto sia possibile di errore e difettoso ed incompleto ho voglia di darmi una pacca sulla spalla e dirmi bravo.
Ho un compagno da cinque anni e vi assicuro, che se un oracolo me lo avesse predetto tempo fa, gli avrei riso in faccia e me ne sarei andato dandogli del ciarlatano...
Ho ricucito, per quanto rozzamente, dei legami che pensavo si fossero lacerati per sempre, sono stato un buon amico in momenti difficili e per quanto a modo mio , non mi tiro indietro se c'è da dare una mano.
Ed è questo il punto: A MODO MIO.
Ho voglia di riscoprire la mia personale visione del mondo, i miei pesi e le mie misure esorcizzando questo utopico continuo e straziante paragone con qualcos'altro meglio.
Potrei essere un compagno migliore, un amico migliore, un cantante migliore, un lavoratore migliore, potrei gestire meglio il denaro, potrei curare di più la mia alimentazione e la mia forma fisica... insomma tutto quello che faccio lo potrei fare molto meglio...... E con questo mantra negativo spesso smetto completamente di fare perchè frustrato.
Non è forse il momento di ammettere che comunque faccio sono sento e vivo?????
Se non posso arrivare a 10, forse è il caso di accettare e godere del mio 5 e poi nel caso cercare di raggiungere il 6 ... passo per passo.....
Chiedo a me stesso, per quest'anno di coltivare le mie piccole pianticine anche se il orto è un pò raggrinzito e poco rigoglioso....... Per quanto pochi, i frutti saranno la giusta ricompensa per il mio lavoro.

Mi sono sempre immaginato come il migliore o il peggiore. La diva o la sguattera, bianco divino o nero infernale .....
Troppe volte mi sono allontanato da tutto e da tutti perchè non indossavo la veste del PERFETTO.
Adesso, spero, mi sento pronto per ammettere di avere limiti, che non necessariamente non precludono un'esplorazione personale anche se non assoluta.
Un pò come in un gioco della Playstation: ci sono games dove tu sei un personaggio che deve esplorare mondi immensi, fare una miriade di missioni principali e secondarie.
La maggior parte delle volte non finisco questi tipi di gioco perchè c'è troppo da fare ed io non sono in grado di FARLO TUTTO.
Bhè, da oggi, voglio imparare a fare quello che posso, godermi quel qualcosa che non è NIENTE senza stress e dannosi martirii.
Non so da dove provenga questa mia esigenza di essere perfetto, di eccellere su tutti i fronti in un campo o di rifiutare completamente la sfida.
La frustrazione che deriva dal non raggiungere una meta prefissata, spesso irraggiungibile se non nella mia mente, mi distoglie dal cammino comunque fatto, senza permettermi di cogliere piccole soddisfazioni al posto del grande trionfo finale.
Non sono un grande viaggiatore ma ho viaggiato;
Non sono un compagno facile ma amo con tutto me stesso sbagliando e aggiustando il tiro;
Non sono la nuova rivelazione musicale ma adoro cantare e voglio continuare a farlo dentro delle mie possibilità.
Non sono il MIGLIORE AMICO ma sono un amico speciale per qualcuno che mi vuole bene a prescindere.
Non voglio più avere paura di dire NO, questo non mi interessa per quanto mi gioverebbe o sarebbe meglio; voglio sforzare i miei limiti per qualcosa che sento valga la pena e non perchè è moralmente o socialmente corretto.

Ho il mio modo di stare al mondo.... Limitato, a volte scomodo per me e per gli altri; sono scostante quando le situazioni non mi appartengono, sono spesso solitario ed amo il silenzio.
Non voglio più che un difetto o una mancanza definiscano il mio essere.
Mi piacerebbe aprire il grandangolo, riuscire ad avere una vista più acuta e meno selettiva e godere finalmente, nel bene e nel male chi sono io.
Basta con obbligarmi ad essere chi non sono, voglio realizzare chi posso essere appieno anche se mediocre .
Voglio essere sincero con me stesso e ciò comporta sforzo e lavoro, attenzione e passione ............
Per cui che si fottano i buoni propositi, abolisco le frasi che iniziano con NON FARO' PIU' o  MI OBBLIGO A ... fare il possibile per esprimere i miei doni senza calpestarli alla minima increspatura e accettare i miei difetti cercando di smussare gli angoli più acuti nel caso mi diano fastidio.

Il mio pensiero colmo di affetto va alle tante persone che mi hanno accompagnato fino a qui. A quelle che non rivedrò più e quelle che tuttora mi accompagnano e quelle che incontrerò strada facendo.
Mi presento a me stesso: Ciao Ivano, benvenuto.......

Auguro a tutti di abbracciare se stessi nei propri limiti e nelle proprie potenzialità....
Siamo chi siamo e dove siamo per un motivo. Forse no ci è dato conoscerlo o forse si, ma vale la pena esserci dentro e fuori di noi per poter scrivere la nostra originalissima anche se imperfetta, storia....
Non ci sono finali felici, non c'è IL PERCORSO da seguire... ad ognuno è data una scintilla di unicità che, nel bene e nel male vale la pena alimentare.......

Buon 2014