lunedì 21 marzo 2016

REQUIEM PER RANDA

Requiem per la nostra amata Randa (in realtà non molto mia dopo che il mio compagno ne ha preso il monopolio assoluto) e …. Immersi nel capitalismo consumistico estremo, abbiamo deciso di comprare un auto nuova…. Tra le varie opzioni su usati decenti e catorci, ci è sembrata l’opzione più sensata comprare un nuovo mezzo.

Che ansia, che incertezza, che titubazione.. .. E si, creare debiti è facilissimo e così, nel giro di due ore avevamo una macchina nuova fiammante e un finanziamento da restituire in più di un lustro…..

Mi sorprendo per i miei tempi di reazione…. Domenica incidente, martedi macchina nuova pronta consegna!
E forse, la mia risolutezza davanti a situazioni problematiche, è una delle mie doti che non ho mai riconosciuto. Pur avendo uno scontro iniziale con le difficoltà, riesco ad entrare in uno stato risolutivo privo di emozioni, abbastanza in fretta. Prima sommerso da dubbi e paure, con tendenza all’abbandono e alla fuga, poi, d’improvviso, si innesca il “protocollo Valtulini” ( la famiglia di mia madre dalla quale ho preso questa caratteristica) e risolvo in fretta e, la maggior parte delle volte, in modo soddisfacente. Questo mi capitava anche quando ero alla ricerca di un lavoro: panico e ansia e poi via testa bassa finchè non sentivo la rassicurante frase “ ok inizi domani”.
Il trucco sta nell’accettare la situazione scomoda senza ricamarci sopra: è così punto. Da qui non si scappa; inutile bendarsi, fischiettare, rimandare, guardare in alto o non guardare. Ci si mette comodi e, anche se presi male e con le narici fumanti, si va dritti e si affronta un passo alla volta. Infatti, il modus operandi con l’analizzare la situazione delineare delle fasi, dei passi che dal primo all’ultimo, mi porteranno allo sbroglio dell’ostica matassa. Spezzare il problemone in tanti microproblemi rende le cose più umane, più accettabili e più gestibili.
E poi, quando si intiuisce la rotta vincente, la barca va un po’ da sé; certo sempre mano al timone ma è difficile che si incontrino nuove tempeste o che si debba navigare contro vento.
Questo è un periodo nel quale questo mio Protocollo Valtulini è sfruttato al massimo: mi stanno capitando continue situazioni per le quale devo reagire velocemente.
A questi accadimenti però si controbilancia un periodo di musica e creatività. Ho un gruppo e piano piano ma con gioia e vigore stiamo creando delle canzoni originali.. canzoni semplici ma personali, uniche e, a mio avviso ovviamente, bellissime. E tanto è la difficoltà nel sorridere alle avversità , quanto è la semplicità con le quali parole e melodie mi attraversano e finiscono su un foglio.

E’ bello e rassicurante credere che per ogni muro da scalare, c’è una discesa da percorrere canticchiando….

CENTRIFUGA PELVICA

Giorni impegnativi, settimane lunghe e sofferenti, mesi intensi.. Il 2016 mi mette alla prova costantemente e su diversi fronti. Primo fra tutti il mio buon umore è continuamente bersagliato da momenti di ira e frustrazione importanti . Sono sempre incazzato nero. O depresso. Ma più incazzato nero.
Principale causa apparente del mio malessere ( innato ovviamente ed intrinsicamente legato al mio divenire), le mie tasche che sono perennemente vuote e nonostante ciò continuano ad arrivare carte e messaggi e richieste di denaro. Ma se non ne ho?
Tra prestiti e restituzioni, tra imprevisti e liste della spesa sempre più striminzite, ci barcameniamo, io ed il mio Giannino, in questi primi mesi del 2016, sbandati e disorientati. Il denaro, oltre a dare sicurezza materiale, a me da anche una rotta, per fissare mete e traguardi, per dare piccole soddisfazioni e per sopportare un sistema economico  e lavorativo, di fondo senza senza e rispetto per l’uomo. Che valore ha il mio lavoro se il sabato non posso sfondarmi di sushi ad esempio? Come sopporto le otto ore quotidiane con sconosciuti quando va bene, gente ignorante la maggior pare delle volte, se non posso comprarmi un gioco di società su Amazon? Il problema di fondo si deve al fatto che io non ho mai rispettato il denaro. E quindi lui non ha mai rispettato me. Questa è la vera verità. Come mi suggerisce un amico bisogna fare una fonda… non creare un patrimonio (rimango sempre dell’ opinione che i soldi vadano spesi subito) ma ci deve essere un momento nella vita lavorativa di un uomo (che solitamente coincide con l’inizio di una carriera o di una vita in condivisione con il proprio partner) in cui si stringe la cinghia pur non essendo costretti a farlo. In questo modo, oltre ad educarsi a spendere il giusto, si crea per l’appunto questa fonda che permette sia di far fronte ad eventuali incidenti con ribaltamento di macchina apparentemente causati da un dio burlone e di avere quello spazio di gioco per il quale, anche nel momento si voglia sforare il budget, si possa comunque stare tranquilli. Io ho sempre e comunque speso tutto, molto spesso prima di avere fisicamente la pecunia. Più ho e più spendo e quando ci sono gli imprevisti, o li ignoro o come adesso, piango pesanti lacrime cristalline mentre impreco con veemenza……
Credo siano 3 settimane che non mi sveglio sorridente, che non  ho voglia di fare nulla o non posso, di scrivere sul maledetto blog…. Niente, il vortice discendente dell’assenza di denaro da una parte e della continua richiesta di pagamenti dall’altra, mi tira giù su un fondo melmoso, spesso e scuro come i miei pensieri. Per esempio… Abbiamo fatto i numeri circensi russi per cercare di far quadrare i conti…. Soldi da restituire, i conti per la spesa settimanale, benzina, sigarette, ovviamente nessuna uscita programmata … niente cinema, niente cenella, niente pizzata in casa con amici… NIENTE. Però alla fine di estenuanti calcoli e ricalcoli, con i copri- manica da contabile anni 50, sudati come se avessimo fatto un allenamento con Rocky Balboa, nella stanza piena di mozziconi e lattine di red bull vuote eravamo soddisfatti … Dai, stringi stringi arriviamo a sto michia di fine mese…. E poi ti ricordi della scadenza del finanziamento che NON  avevi considerato, che e DEVI fare l’assicurazione della macchina nuova (comprata per necessità e non per desiderio) in arrivo se no la macchina nuova NON LA RITIRI …ARRRRGGGGG come diceva il capitano Akab.
E così le giornate sono piene di pensieri, di timori di insoddisfazione. Nella pausa pranzo vado in palestra, unica oasi  free- debito perché ho avuto la brillante idea di pagare un abbonamento annuale…. L’unico momento della giornata dove entro in un’edificio a testa alta, perché si signori, lì non devo niente a nessuno… anzi ho pagato in anticipo! Orgoglioso e sereno perché sto per sfogare tutte le miei frustrazioni con pesi e macchinari, passo la mia tessera e…. INGRESSO BLOCCATO!! NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
Mi giro verso la receptionist con uno sguardo omicida.. Sento i capillari deglii occhi esplodere e la temperatura corporea si impenna come l’economia di Car Carlo Pravettoni… non ho bisogno di parole perché la povera ragazza mi dice: è scaduta l’iscrizione annuale… sono 30 euro. Dopo un secondo per la ragazza ma ore nella mia testa programmando atti vandalici ed omicidi per cercare di evitare di pagare quei dannati 30 euro che non sono molto ma ADESSO si sono tutto perché mandano a puttane le ore di calcolo certosino, le pago subito la cifra, perchè voglio che almeno lì, quella maledetta tessera, una volta passata permetta a quella calda, accogliente lucina verde di accendersi e di sbloccare il passaggio. Per un pelo, ho evitato che quelle due ore di sudore e intimità rimangano libere da ansia economica. Fino a qualche giorno dopo. Ripasso la tessere e BIP BIP BIP !! Visita medica annuale scaduta!!!! Cosa ? COSA????? COOOOOOOOOOOOOOOSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA??????
Si, mi dice la gentilissima bastarda, devi rifare la visita medica Ivano…. Solo per te, solo per oggi, a soli 40 euro con in omaggio un fantastico elettrocardiogramma!!! E qui mi immagino il jingle di OK il prezzo è giusto, la Iva che chiama la valletta brasiliana che mostra il fantastico apparecchio per rivelare quanto ti manca per un infarto!!!! ED io mi sento mooooolto vicino al fatidico arresto cardiaco…. TAIRA TAIRA TATATARATA!!! Gioca con noi quel coglione di Ivanoooooooooooo
E si, alla fine mi sento un pirla….. Mi sento sconfitto, l’economia disumana, ingiusta della nostra società nella quale sono sempre riuscito a districarmi in qualche modo mi ha vinto… Lavoro per non avere soldi ma solo debiti! Ben venuto nel circolo fratello dove te lo spingiamo in c….. solo A SECCO!!!!!
So che è un periodo, so che questi continui ostacoli, proprio perché così evidenti e ripetuti, siano un’ occasione per imparare ad avere un rapporto più coscienzioso con il denaro. Rimango fiducioso che tutto ciò mi serva per migliorare, ma ciò non toglie il fatto che viva questo momento , si con attenzione ma PRESO MALISSIMO. E questo, cari signori, mi riesce benissimo. So che sarebbe un buon momento anche per esercitare il positivismo, ma come si dice, non si può chiedere all’acqua di ubriacare…… Mi osservo, e per il momento va bene così……
Anche perché sto dicendo no ad aperitivi, a cene, ad uscite  insomma a tutto il sociale che mi si propone e la cosa non può che far aumentare i giri di centrifuga dei miei maroni…. L’unica coca che riesco a fare è rielaborare poi questi momenti con un po’ di ironia, sperando che queste settimane a riso integrale e tonno migliorino la mia salute ed il mio peso……..


mercoledì 9 marzo 2016

BALLANDO L'IMPREVISTO

E’ ufficiale che per me, e di riflesso per il mio amatissimo compagno, il 2016 è un anno impegnativo ed interessante. Ieri, Gianni ha avuto un incidente: è scivolato con la macchina sul ghiaccio e si è ribaltato in mezzo al bosco percorrendo la strada che utilizza tutti i giorni per andare a lavorare.
Lui ne è uscito incolume ma la povera Randa (nome di battesimo della macchina) no! E questo mi fa riflettere molto. Prima di tutto ringrazio Dio, cosmo, Sole e Luna e universo per aver lasciato illeso l’amore della mia vita, e, passato lo spavento e lo shock iniziale, penso al tema del  denaro che ritorna come un boomerang.

Sinceramente non so dove e come recupereremo i soldi per le varie riparazioni (meccanica e carrozzeria ) , ma dopo un momento di panico, ho deciso che  non mi interessa. Ossia, certo che mi interessa, ma non me ne preoccupo. Ripenso a tutti i momenti impegnativi della mia vita da individuo e della nostra vita di coppia e sempre ne siamo usciti. E voglio cogliere questo ennesimo inconveniente, imprevisto economico, come un’altra occasione per….. stare sereno… E ritorno al concetto di fiducia già descritto in queste pagine. C’è una frase bellissima che secondo me racchiude una filosofia vincente:

« Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare,
il coraggio di cambiare le cose che posso,
e la saggezza per conoscere la differenza. »

Se intendiamo Dio come il divino che c’è in noi, allora questa frase è il mio mantra. Incidenti, imprevisti , spaventi, cambi repentini nei programmi mentali di un individuo non sono mai casuali secondo me, hanno sempre un loro motivo. Se succede è perché doveva succedere. Ne sono convinto. Altro tema è comprenderne il perché, ed io in questo sono una ciofeca. Non capisco un cazzo! Ma se prima mi scervellavo, mi trivellavo le meningi per cercare di capire, ora decido di viverle e basta. Che sia il mio inconscio, la mia parte divina a comprendere e forse farmi capire nel tempo. Per il momento accetto, mi incazzo, ma ringrazio allo stesso tempo.

E ieri, quando sono arrivato sul luogo del fattaccio, dopo aver verificato che Gianni stesse bene ovviamente, ho visto la mia Randa è ho pensato “NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!! E adesso? L’unica macchina in condizioni decenti, finita di pagare da poco tempo come facciamo? Come possiamo pagare il carro attrezzi? Come facciamo a pagare il meccanico? Come farà Gianni ad andare al lavoro? Perché? Perché? Perché?” La disperazione ha preso il sopravvento per qualche minuto, poi, ho guardato Gianni negli occhi ed ho incontrato la sua di disperazione, l’ansia per tutto quello che avevo appena pensato io, con l’aggiunta del trauma appena vissuto. E tutto se n’è andato…. Lui era salvo, incolume di fronte a me, potevo abbracciarlo, rassicurarlo, asciugare le sue lacrime. E allora ho capito che un imprevisto non può decidere per me, che io sono più forte di un evento non pianificato, che va tutto bene perché si tratta solo di uno scherzo, di una burla cosmica, di una prova…. Cosa è mai una macchina se paragonata con una vita umana? Niente. E così ho preso in mano la situazione, facendo chiamate, chiedendo aiuto, trovando un carro attrezzi. E qui il secondo dono della giornata: avere due amici con la A enorme. Sono una coppia, gente normale che non ha bisogno di fare nulla di speciale per sentirsi bene, eppure lo hanno fatto e ieri non è stata la prima volta. E’ bastata una chiamata e si sono subito attivati; stavano passando la loro domenica in famiglia, gli ho stravolto i piani, gli ho chiesto aiuto in quel momento di poca lucidità e sono comparsi in un battibaleno, mi hanno dato soldi, lui che si è messo a dirigere il traffico durante i movimenti del carro-attrezzi per caricare la macchina come se fosse un vigile urbano, lei che è corsa ad abbracciare Gianni ancora in stato di shock. Non è questo essere fortunati, essere benedetti, avere sempre in noi ed intorno noi la grazia divina? Bhè, per me si. Ogni volta, e ripeto OGNI VOLTA che io e Gianni abbiamo qualsiasi tipo di problema, loro appaiono come per magia, facendo tutto quello possono per aiutarci, dandolo tutto, offrendoci tutte le soluzioni possibili. Non so perché siamo così tanto fortunati ma lo siamo, lo sono. Ed un grazie è riduttivo anche se lo ripeto come un mantra nel mio cuore continuamente.

E rimane sempre un fondo di vergogna, per quanto mi riguarda. .. Come se il chiedere aiuto fosse qualcosa di sporco, di sbagliato. Ho questo falso orgoglio che devo sempre violentare perchè ha voglia di farcela da solo, sempre. Sono convinto sia più soddisfacente risolvere le proprie situazioni problematiche da soli, ma ieri, mentre consolavo un inconsolabile Gianni, ho pensato che non tutti hanno la FORTUNA di poter chiedere aiuto, non tutti hanno qualcuno che vuole e può dare una mano, soprattutto in manienra completamente gratuita, non solo da un punto di vista economico ma soprattutto emotivo. Tanta gente fa un favore solo per avere un riscontro o per sentirsi importanti. Questi due nostri amici lo fanno e punto. Non chiedono niente, non fanno pubblicità non se ne vantano. E quindi, ho ingoiato la mia umiliazione e ho chiesto aiuto e ho usufruito della mia (nostra) fortuna. Abbiamo pagato il carro attrezzi grazie a loro e adesso un passo alla volta si affronterà anche questa avventura che mi renderà più forte, più consapevole. Altro insegnamento enorme (già percepito però in minor misura quando feci io un incidente) è non dare mai niente per scontato. Mai, nulla: né il tragitto per andare a lavoro che facciamo tutti i giorni due volte al giorno, la nostra macchina, il tempo , l’orario, i nostri amici, i nostri amori.
 La società occidentale ci spinge a perderci nella routine… A ripetere le stesse azioni meccanimente, a non riflettere, a non pensare a non viverre ogni istante ma solo a sopravvivere, andare avanti apparentemente per rimanere in realtà sempre fermi. E questo del movimento consapevole è un po’ il filo d’oro che mi accompagna in questo impegnativo, strano e pieno 2016.

Pur sembrando sempre uguale tutto cambia e se siamo attenti osservatori, con i sensi (12) vigili e in allerta possiamo cogliere le piccole ma immense differenze.


La domenica è nata con un trauma: qualcosa di imprevisto che ha spezzato le mie pulizie domenicali. All’impatto negativo, pessimista, alla disperazione,alla voglia di mandare tutto a quel paese, si è sostituito il mio amore profondo per il mio compagno e la necessità di proteggerlo. E poi sul mio viso un po’ infangato è apparso un sorriso: cosmo birbone, me l’hai fatta un’altra volta. Ma va bene, siamo qui per ballare ed io mi sto scoprendo un ballerino fantastico!