martedì 1 ottobre 2013

SCELTE D'AUTUNNO

Che giorni tanto strani..... Momenti di riflessione e dubbi costanti mi fanno compagnia in queste lunghe ore di attesa e ricerca.
Adoro l'autunno e questo forse è il regalo del cosmo, coreografia pacata e multicolore,  per aiutarmi a superare questo periodo di apparente stasi.
Senza ritmo dettato dall'esterno, l'universo mi suggerisce di trovare ed ascoltare la mia musica interiore.
Ma niente è regalato e l'assenza di lavoro e soldi che riconosco come colonna sonora al di fuori di me mi fanno sentire sperduto e congelato in un momento senza tempo.
Con voglia di fare ma preda dell'inerzia che si autoalimenta e l'indolenza che tanto caratterizza il mio essere.
La positività scema ogni giorno come la luce lascia sempre un pò più di spazio all'ombra in questi pomeriggi grigi che si vanno accorciando.
Anche gli alberi sembrano assecondare il mio umore, perdendo il verde vivo ed il rigoglio propri dell'estate, lasciando spazio ai colori meno vistosi ma altrettanto vividi e vivi.
L'autunno, come cambiamento, momento introspettivo dove ci si prepara per l'inverno; raccoglimento e spostamento dell attenzione verso l'interno, mi pervade e mi accomuna alla natura.

Ho bisogno di lavorare per sentirmi vivo in questa società basata sul denaro.
 Per quanto mi racconti alternativo e volenteroso di trovare un sistema diverso, ricado sull'esigenza di avere una fonte sicura, fissa e costante di denaro per creare una serenità, per quanto fittizia. Ma per organizzare una cena con gli amici bisogna avere cibo nel frigo, o soldi per uscire, per fare benzina, per bersi una birra o per andare al cinema. Lo stesso per andare alle lezioni di canto, per poter raggiungere il luogo di un concerto, attività che tanto mi fanno sentire in movimento.
Insomma, poco da dire, vivo immerso nel capitalismo e per quanto passione ed amore possano alimentare il mio essere, senza cash, rimango in casa preso male preoccupato per come pagherò bollette o per come si sente il mio compagno.
Quindi per me il lavoro è fondamentale, e se piacevole meglio ancora, per lo meno che non sia  dannoso. E mi sono profondamente impegnato per ritornare AL MIO LAVORO, quello che mi ha trattenuto senza difficoltà otto anni, l'unico lavoro che abbia fatto con piacere e soddisfazione ed unica fonte di rimpianto quando scelsi di trasferirmi in Spagna. Avendo fatto TUTTO ciò che era in mio potere per poterci tornare, credo che ce la farò ma ciò succederà, se tutto va bene, in DICEMBRE! E nel mentre sto cercando qualcosa per tappare il buco economico ma, a quanto pare tutte le mie energie sono rivolte verso quel LAVORO e così non riesco a trovare nient'altro.
E da qui il mio stato di pantofolaio costretto. Contando le monetine nel borsellino, calcolando quanta benzina mi serve per fare due cose ed eliminandone una.

Che tristezza! Ma allo stesso tempo che pirla sono stato a lasciare volontariamente l'occupazione precedente, mi dico, per quanto triste ed inutile professionalmente. Era fondamentalmente dannoso per la mia salute mentale; il relazionarsi con un animale così poco sviluppato stava deteriorando la mia autostima e serenità, ma non era forse meglio di come mi sento adesso? Non so. Da una parte mi dico " hai avuto coraggio a riconoscere quell'"uomo" come esperienza che non voglio condividere e dall'altra mi dico "ancora una volta in fuga quando qualcosa nona ti piace...

Fumo.
Un altro nemico che mi accompagna. Queste maledette sigarette che incombono minacciose sulla mia capacità di cantare e di far scorrere il sangue regolarmente. Non riesco a liberarmi di questo mostriciattolo annidato nel mio stomaco che reclama tabacco quando so perfettamente che non mi da nulla di positivo, un ricadere in un'autopunizione dalla quale non riesco ad essere libero. Quale tremenda colpa penso di dover scontare per così tanto tempo?
Quindi mi ritrovo qui. Indolente, tabagista, disoccupato e negativo.

Solo la musica, grazie al creatore, mi da ritmo e positività ( quasi sempre).
I miei vocalizzi, lo studio della teoria musicale, gli esercizi fisici legati alla preparazione al canto, mantengono un tempo in levare durante queste lunghe giornate scandite da un martellante, monotono battere.

Forse questo è il momento di concepire fortemente e vivere una lentezza, un movimento più lento, un reggae invece che hardcore, uno swing che, per quanto complesso ed elaborato non ha fretta di giungere al suo apice. Un accompagnamento di piano che non deve per forza risvegliare le sensazioni più forti.
Forse è la mia occasione per trasformare quest'apparente moto stagnante in un processo creativo ad ampio respiro, un vivermi nel momento e non sempre volto ad un futuro che, come tale ancora non è.
Pazienza Ivano, pazienza. Il lavoro, la musica, il denaro, la mia relazione niente è come vorrei ma tutto è in qualche modo unico e magico anche se ancora non so godere e percepire appieno.
E' da tempo che il mio corpo si è ribellato a questa sorta di autismo nei confronti di un'impossibilità a mantenere a lungo termine uno sforzo, trasformandolo in piacere per il momento senza pensare al traguardo, ad un fine che non necessariamente deve essere.

Autunno, tempo di preparazione, forse apparente stasi che mi snerva, o lento cambiamento ponderato.
Autunno, occasione per  rallentare, per  perdere quella fretta che mi fa agognare da sempre il risultato senza godermi questo percorso alberato con splendide foglie multicolori che ondeggiano verso un soffice tappeto erboso. I colori attenuati da una leggera nebbiolina, l'odore di terra bagnata e questo cielo plumbeo che mi fa sentire tanto a casa.

Riuscirò ad imparare? Raggiungerò mai la saggezza necessaria per vivere e vivermi qui ed adesso e non rivolto ad un domani ancora inesistente? Potrò riconciliare questo dualismo tra chi sono adesso e chi spero di essere domani?
A me e solo a me le risposte.
A me e solo a me la scelta.


domenica 21 luglio 2013

LA FORMA DELL'ANIMA

Ho da poco finito  di leggere una trilogia fantasy veramente interessante.
Premetto sono un appassionato di saghe epiche, storiche, fantasy e la trilogia di QUESTE OSCURE MATERIE di Philip Pullman mi ha davvero deliziato.
 Dietro l'apparente banale storia sviluppata nel primo libro ( il meno interessante a mio parere) LA BUSSOLA D'ORO, lo scrittore è riuscito saggiamente ad intrecciare differenti livelli di significato con immaginario universo dove spirito e materia si stringono la mano.
Prima di tutto i DAIMON,
 ossia degli animali che rappresentano l'anima degli abitanti di questo universo parallelo al nostro. La materializzazione esterna dei nostri sentimenti, delle nostre pulsioni e delle energie vitali. Fino all'adolescenza possono trasformarsi in qualsiasi animale, mentre, nel passaggio all'età adulta si fissano in una forma precisa che rispecchia la personalità del suo compagno umano. Ad esempio, una personalità servizievole, come un servitore, avrà molto probabilmente un daimon cane. Una persona furba, astuta e anche un pò subdola direi, avrà come compagno una scimmia. Un personaggio viscido una lucertola ( come la maggior parte degli ecclesiastici nel romanzo) etc.
Un daimon inoltre non si può separare "troppo" dalla sua controparte umana perchè, evidentemente, un uomo non può vivere senz'anima. Il distacco forzato provoca un dolore fisico. Ed un essere umano senza daimon è praticamente uno zombie.
La storia inizia come tutte le storie fantasy. Un personaggio comune, ignaro del proprio destino che inizia un lungo viaggio pieno di difficoltà ed incontri per prendere coscienza del suo ruolo nel mondo.
Ed è proprio questo che tanto mi attrae della letteratura fantastica. Non siamo tutti in cerca del nostro posto del mondo? Non siamo forse tutti eroi della nostra personale vicenda? E sta noi se prenderne coscienza o no anche se il cosmo sempre ci da indizi e a volte spintoni per portarci all'incontro di noi stessi. Anche se i suoi messaggi possono essere oscuri ( come le particelle descritte nel libro) soprattutto quando il destino designato non è quello che avremmo voluto. Non è una questione di piacere, di scegliere il meglio ma di avere il coraggio di afferrare ed abbracciare in pieno  la nostra natura.
In questa interessante, spassosa ed intensa storia si parla di chiesa, di angeli, di streghe , di piccoli popoli combattenti che volano su libellule e sull'energia dell'amore che permette agli universi di continuare a vivere.
Qualcuno potrebbe dire BANALE e qualche volta l'ho pensato anch'io, ma davvero l'autore è abilissimo nell'usare immagini originali che rimandano a riflessioni profonde.
L'idea di un DIO morente che lascia tutto in mano alla volontà dell'uomo, un angelo reggente che prende il suo posto e che vuole governare attivamente togliendo il libero arbitrio umano supportato da una CHIESA che vuole essere la sola detentrice della saggezza e verità. Vi ricorda qualcosa?
Il BILL, descrive anche, a mio modesto parere, una simpaticissima tripartizione dell'essere umano in CORPO, ANIMA (DAIMON APPUNTO) e SPIRITO.
A dire il vero quando leggo un romanzo io non guardo tanto i diversi livelli di significato, mi diletto con la semplice storia, amo lasciare il mio mondo e volare attraverso magici portali, in altri universi e prendermi una vacanza....Ma la trilogia delle OSCURE MATERIE mi parlava sempre su due piani differenti, senza sforzo: quello della pura narrazione e quello della metafora, del messaggio, della riflessione su un'umanità che perde la sua spiritualità abbandonandosi a false religioni per il bisogno di comunque credere a qualcosa anche se palesemente non reale e corrotto.
Come la bussola d'oro, lo strumento che la protagonista LYRA utilizza come oracolo. In realtà si chiama ALETIOMETRO. Lei fa una domanda e, con la giusta predisposizione, ossia entrando in uno stato meditativo, un profondo contatto con sè stessi, è possibile dare significato ai diversi simboli disposti sul quadrante.
Mi è piaciuto tantissimo anche il modo in cui si affronta il tema del passaggio all'infanzia all'età adulta. La perdita dell'innocenza è simile alla caduta dal paradiso degli angeli. La perdita di uno stato di grazia che poi solo con volontà e coscienza si può riconquistare.
Insomma niente a che vedere con il film che non è male ma ovviamente non ha potuto abbracciare l'ampia gamma di significati.
Ci sono molti riferimenti di iconografia cristiana, ma, per quanto io non "bazzichi" le religioni, ammetto che ci sono immagini potenti che aiutano a comprendere un pò chi siamo e perchè siamo così.
Il frutto della conoscenza, l'abbandono dell'Eden, il prendere le redini e gestire le conseguenze di azioni coscienti e non guidate, il piacere di riappropriarsi di una libertà che se DATA non è più tale.
 Liberi dal dogmatismo e dalle riduttive spiegazioni cattolico-cristiane anche la Bibbia deve essere un libro pieno di bellezza e saggezza. Scrivo DEVE pechè non l'ho mai letto ma forse fra non molto ci incontreremo.
Insomma, tante belle riflessioni, ore piacevolmente passate viaggiando tra mondi, con ali d'angelo o con rami di pinonuvola delle streghe ma alla fine ho solo voglia di parlare con il mio DAIMON.
Chissà che forma avrà? Ed il vostro? Che animale è la vostra anima????

venerdì 28 giugno 2013

IL MESSAGGIO OLTRE LO SPECCHIO

Non so bene come mi senta in questi giorni… forse l’altalena climatica che si trastulla tra caldo inteso, vento e aria di pioggia riflette in me con questi cambi di umore non catastrofici ma degni della mia attenzione.
Mi sento a volte, all'improvviso, come abbandonato a me stesso con voglia di contatto e di essere circondato, abbracciato. Mentre altre rifiuto qualsiasi tipo di avvicinamento altrui per rintanarmi nel mio divano.
I ritmi del lavoro e lo stress correlato influiscono abbastanza. Qui ho un nemico . E dato che riesce cosi’ tanto a influire sul mio umore come le fasi lunari sulle maree, merita ed esige il mio interesse e le mie energie. E’ una persona ambivalente che alterna momenti di apparente spensieratezza con altri di profondo nervosismo che è capace di spargere intorno a lui come lo straripamento di un fiume le cui acque turbolente invadono tutto il territorio circostante senza preoccuparsi dei possibili danni.
Superata la prima fase di rifiuto, non volendo vedere ciò che lui specchiasse di me , bruciando calorie in roghi di rabbia interiore , ho incominciato ad esserne affascinato. Chi è questo personaggio che tanto riesce ad entrare e "ravanare" la mia stabilità emotiva? Dove ci siamo incontrati? Cos’ha da insegnarmi? Sono tutti misteri al momento ma sono curioso ed ho voglia di “imparare la lezione” prima di passare oltre. Mi infastidisce, mi martella, mi fa accelerare il battito cardiaco, mi usa e mi giudica. Che faccia anche io così con qualcuno e non me ne renda conto? Che la sua non curanza per il benestare altrui, o più semplicemente l’altrui "stare sereno", non sia altro che un immagine di un mio modo d’essere, magari più celato ma ugualmente dannoso per me e per gli altri? Incomincio a credere che sia sulla strada buona anche perché, nel momento che faccio mio il suo atteggiamento che tanto mi manda in ebollizione, perdo questa voglia irrefrenabile di spaccargli un tubo di acciao sulla schiena….
E' rientrata anche  la musica nella mia vita…..Che gioia! Avevo rimosso quanto cantare mi trasformi, mi alleggerisca, mi alzi verso il cielo e mi faccia volare…. E’ un ritorno più cosciente, con più presenza di spirito non solo verso l’esecuzione tecnica di un pezzo ma soprattutto verso l’emozione, lo stato di trance quasi mistico che cantare mi da. Mi trasformo in note, in aria … perdo i miei confini e sono messaggio, tramite, conduttore tra qualcosa di divino ed il mondo. Lo so che possa sembrare "new age"e forse arrogante, ma veramente percepisco uno svuotamento cosciente ed un riempimento che arriva da un'altra parte. E’ bellissimo e mi sento fortunatissimo avere questa possibilità di esprimermi e di connettermi con il mondo spirituale. Non ho altra spiegazione: cantare è il mio modo di parlare con Dio, qualunque esso sia.
La cosa ha anche il suo lato oscuro. Vivo la frustrazione di non poter fare quello che voglio, perché, pur avendo la fortuna di essere accompagnato da un caro amico e ottimo musicista a mio modesto avviso, ho sempre l’esigenza di quagliare in fretta. Scegliere una canzone da fare, studiarla subito e subito proporla. Ciò è si può gestire come un’ altra occasione per accarezzare e rassicurare il mio bambino interiore che se non ha tutto subito non lo vuole più!

 Invece vivere tra e con gli altri, condividere passioni ed emozioni, significa rispettarne i tempi, essere capaci di rielaborare i propri progetti e come sempre AZZERARE ASPETTATIVE…Mi rendo giusto conto mentre scrivo che spesso, do più sfogo a questo bambino che grida al mondo e si stizzisce con persone che più amo…… Poveri…
E forse il mio nemico al lavoro ha anche lui questo bambino che sbraita e grida…. Forse è proprio questo il messaggio oltre allo specchio,ciò che posso osservare, riconoscere e magari cullare per far si che si calmi….
Mi piace la vita, perché può essere vissuta in così tante forme e maniere… Mi piace la completa libertà che abbiamo di gestire tutto ciò che ci accade e ci circonda. Poter cambiare i colori e le sfumature  giocare con le prospettive e le inquadrature …. Amo questa vita anche se ancora non so usare gli strumenti per viverla appieno .

MIDDLEAGE

Mi sono reso conto ieri, durante una gitarella tra le verdi zone montagnose limitrofe la cittadina in cui vivo, che adoro esplorare.

Camminare, addentrarsi, scoprire, e raggiungere alture, contemplare dipinti, perdersi in viste mozzafiato e in sogni di storie e leggende.
Si perché l’esplorazione storica mi affascina moltissimo. Giusto ieri, con il pretesto di una coppia di amici che erano qui per il week end, siamo andati a visitare la Rocca Borromeo o meglio conosciuta come Rocca d’Angera. Un castellino, un palazzetto o una rocca per l’appunto che non ha nulla di particolarmente sfarzoso o possente come molti castelli ed affini dell’ epoca medioevale ma mi è sembrato un posto lontano e magico.

Solo varcando la soglia dell ‘etrata, sfiorando con la mano quelle pietre che più o meno sono le stesse del XIII secolo nel quale sono state costruite, mi ha dato una vibrazione fantastica.
Sarà la mia scimmia con il romanzo storico, le serie televisive storiche, i film storici, ma, percorrendo corridoi e salendo scale, la mia immaginazione ha incominciato a viaggiare a velocità ultrasonica facendo sfrecciare davanti ai miei occhi servi affannati che cavalcavano a più non posso per l’acciotolato sperando di non essere presi di mira da nessun brigante lungo il cammino attraverso il quale dovevano consegnare un messaggio ad un altro signore. Donzelle passeggiando svogliate nel piccolo giardino con abiti dalle complesse costure e lo sguardo perso al lago come metafora di libertà o lo svolgersi di festini opulenti e selvaggi in quelle sale enormi, nelle quali si respira la storia del tavolone di legno, delle scomode ma possenti poltrone che mi parlano di altrettanti scomodi e possenti signori, i balli, i vestiti, i dipinti illuminati da migliaia di candele…. 
E si Adoro l’olio su tela, il fondo scuro, la precisione con cui si piega un velluto sul corpo di una signora o lo sguardo impaurito di un colpevole nel momento della sentenza.
E poi le torri, le scale che scricchiolano come le mie gambe più mi spingo in alto, fino ad arrivare a piccole stanze circolari dove rivedo ragazzine rinchiuse che guardano dalla finestra il regno di un padre che non le lascerà mai la libertà di sposare il figlio dello stalliere….
Che bello!!!! Per poi non parlare di percorsi alternativi a quelli ampiamente illuminati e saggiamente indicati come quasi a GRIDARE “EHI EHI , DI QUI , DI QUA … NO NON DI LA DOVE C’è QUELLA SCALINATA OSCURA CHE SI CONTORCE VERSO MISTERIOSE CRIPTE E PASSAGGI……. Peccato che la maggior parte delle volte tutte queste esplorazioni alternative siano efficacemente chiuse da grandi cancelli o da porte sprangate, se non da recente ed orribile colata di cemento.
Si, ho un’attrazione fortissima verso il medioevo, quello oscuro, quello dove si poteva sgozzare qualcuno perché ti aveva risposto male, dove si bruciavano le streghe solo perché magari sapevano preparare un’infusione che calmava la tosse. Non che sia sadico o truce ma mi attira quel periodo dove c’era tanta libertà che si invadeva senza problemi quella dell’altro. Era un epoca selvaggia, ma forse meno indirizzata e costretta. Comunque non voglio dare un giudizio e non voglio fare comparazioni, sta di fatto che ne sono profondamente attratto.
Forse in una vita precedente ero un fuorilegge, o un signorotto obeso sadico e annoiato, o un vescovo senza scrupoli per raggiungere potere politico, o una dolce fanciulla  che sognava avventure ed un cavaliere senza macchia e paura……. 
Ma le guglie, le torri, le scalinate, le scale a chiocciola intagliate nella pietra che sembra si rigirino su se stesse mi fanno viaggiare  un sacco , mi spingono con decisione in un passato che chissà è solo nella mia immaginazione o nell’eco dei miei vissuti precedenti.

giovedì 6 giugno 2013

IL TERZO OCCHIO

Finalmente con l'arrivo di Internet in casa, posso di nuovo spassarmela con il mio blog... Sono al momento catapultato nel frenetico mondo dello scarica, vedi, cerca, cancella, sincronizza, etc.azioni  proprie del mondo multimediale, per me essenziale nella vita quotidiana. Curiosa dicotomia tra due universi che mi interessano.... la tecnologia, figlia di un materialismo individualista e l'antroposofia, figlia di una comunione spirituale.
La prima, che attraverso una globalizzazione virtuale tende ad isolare il singolo e renderlo sempre meno consapevole di sè stesso, la seconda apparentemente basata su un'individuale e personalissima ricerca spirituale ma in realtà volta ad una vera e profonda comunione con l'altro, con gli altri, con l'umanità e l'universo intesi come un unico complesso e meraviglioso organismo.....
Curioso...

Sono giorni intensi di presenza ed assenza, di riflessioni, di riconciliazioni e di prove da superare senza avere mai la certezza di un esito positivo o negativo... Ma forse il punto non è questo.
Il sabato passato ho partecipato ad un seminario sulla biografia, sull'antroposofia ed ho conosciuto una persona interessante, traboccante di una saggezza che si riscopre nel proprio vissuto. Togliendo adorni, terminologia specifica, rimangono bellissime immagini, pensieri veri e vivi che rinvigoriscono la mente, ed ovviamente lo spirito.
Nonostante queste belle percezioni e sensazioni, mi sono sentito fuori luogo, anzi fuori tempo, come se stessi raggiungendo una meta che ancora non mi sono guadagnato. Il mio interesse per la biografia e l'antroposofia si basa su una sensazione di vuoto, una fame insaziabile che mi accompagna da tutta la vita. Ho attribuito questa mancanza, questa presenza di assenza, a molti aspetti della mia vita per poi ritrovarmi sempre in sua compagnia..... Ma come ben dice Anna, è proprio il malessere personale o riflesso da qualcun altro che ci permette di crescere, di osare di indagare noi stessi e, se ci riusciamo, di evolvere. E quindi ringrazio questo roditore interiore, che tra graffi e morsi mi permette di non stare mai comodo, di intuire che il mio scopo sia quello di raggiungere una maggiore consapevolezza della mia vita, del mio essere e del mio posto nel mondo.

C'è un'immagine, tra le tante trasmesse quasi per osmosi da Anna che mi ha colpito.

Per scoprire quale sia il mio talento, la quale esplicazione probabilmente sarebbe cibo ambito dal mio roditore, devo osare, rubare il fuoco agli dei come fece Prometeo e poi aspettare la risposta del cosmo per sapere come utilizzarlo non solo per me ma per il mondo intero. E forse questa mia ambivalenza, questo mio essere affascinato dai labirinti mentali e fisici tanto divulgati dalla nostra società odierna mi permette di capire alcuni meccanismi e di poterli smontare più facilmente, magari per poterlo insegnare anche a qualcun altro.

Il rendermi conto così chiaramente di non essere al mio posto, quel giorno durante il seminario, seppure incantato dalla loquacità e capacità di Anna di trasmettere e condividere, mi ha gridato chi sono e dove sono in questo momento e dove voglio esercitare le mie energie, la mia creatività ed i miei limiti. E' stato come fare un viaggio interstellare, lontanissimo dal mio appartamento, dalla mia realtà piccola ma ricca, dal mio amore e seppi, anche attraverso di piccoli segnali, che ancora non era il mio momento.
E' difficile da spiegare con semplici parole, ma è come se anche Anna parlando di amore, di presa di coscienza di condivisione, mi stesse dicendo va, noi ci rivedremo.

Probabilmente ho perso un'occasione, anche se ho la sensazione confortante di averla rimandata per non perderne un'altra che, se non vissuta adesso, si la avrei persa forse per sempre. Ovviamente non c'è mai certezza nelle sensazioni, nell' intuizione, ma ho deciso di affidarmi a loro. Forse non mi sento ancora pronto per sopportare il peso del mio destino, forse, come il più classico cammino dell 'eroe di miti e favole, prima di accettarlo, ho bisogno di duro allenamento per essere in grado poi di ricevere in pieno e con presenza ciò che il mio sè ha predisposto per me ed i suoi doni.

Ho voglia di continuare ad indagare questo oceano infinito che è per me l'antroposofia, questo cammino di risveglio spirituale che ora so non è solo personale ma anche dell'umanità tutta. L'effetto farfalla mi da ancora più energia per inoltrarmi sempre di più in queste acque della conoscenza e consapevolezza. Ma nuotando tranquillamente, senza immersioni profonde che possono far perdere il senso della direzione. Anche i sommozzatori più abili fanno pause durante l'immersione e la risalita per non rischiare scompensi di pressione. Ed è per questo che mi sono fermato perchè , per quanto piacevole ed interessante, mi sono visto in caduta libera invece di scivolare lentamente facendomi accarezzare dalla brezza. E' stata anche una scelta, quella di non completare il seminario, dettata da una voglia di condividere adesso quello che so, quello che sento e quello che sto sperimentando accompagnato dalle persone che amo.

E se ciò vuol dire non dedicarmi completamente allo studio della materia, a concedere pause, a stare con altri e non essere, per il momento, magari solo, va bene. Quello che mi porto a casa è un terzo occhio, una nuova e allo stesso tempo così profondamente ed atavica umana prospettiva per poter vivere la mia vita, ciò che mi circonda attraverso la biografia. Non sono pronto per teorie, adesso sento l'esigenza di fare, di mettere in pratica il poco che ho percepito e fatto mio e continuare ad aggiungere tasselli a questo fantastico puzzle che è la vita. La conoscenza porta un distacco prima e poi forse una comunione per gli spiriti più evoluti... Ma adesso che sto gioendo della condivisione, della partecipazione con e della mia famiglia, voglio stare qui..... Non voglio ancora volare, pur sapendo che tutti potremmo farlo, ma accompagnare e camminare, forse un pò più leggeri, con le persone che tanto amo.

Durante la giornata con Anna abbiamo fato un esercizio bellissimo, a mio modesto parere, ed è stato questo anche che mi è mancato... Sono più predisposto a giocare che ad ascoltare più o meno passivamente in questo momento.
Ognuno di noi ha pescato una parola ( interessantissimo riflettere poi sulle parole che sono capitate a chi) e poi, basandoci su questa parola, dovevamo scrivere qualcosa che ci riguardasse.
Io pescai la parola CUSTODE. Stavo aspettando di trovare parole come ORFANO, SPERDUTO, SOLITARIO o comunque qualcosa che evidenziasse qualcuno dei tanti lati oscuri ( in quanto non ancora inondati di luce) del mio essere. Ed invece rimasi basito davanti a questa parola che mai avrei pensato nei miei confronti. Ma nulla è per caso, soprattutto quando c'è Anna di mezzo. Custode di chi? di cosa? Io intendo custode come qualcuno che si mette da parte per qualcun altro, o qualcos'altro, un non mettersi al centro del mondo come mi sono sempre dipinto io. Ma non è poi per questo che sono tornato dalle mie avventure spagnole? Per riconquistare e custodire l'amore che provo per la mia famiglia o per affermare quello per il mio compagno? E si, dopo lunghe riflessioni, si , mi sento custode di un amore, che assumendo diverse forme, ho sempre rifiutato, allontanato. E questo è ciò che ho creato:

Cercare il custode, per poter essere, custodire e depositare l'amore.
Incontrare senza possedere.Osservare e gioire per quel che c'è, per il reale.
Scorgere un angelo tra le parole, tra gli sguardi assaporare il calore del cuore. 
Significa a volte lasciar scorrere ed altre accarezzare.
Mai afferrare, costringere o incarcerare.
Sentirne il suono, percepirne il colore attraverso ciò che ci è dato, senza proiettare.
CUrioso è l'essere nel partecipare ad un collettivo divenire.
STanca la mente con il troppo pensare. Voglio cogliere e non sezionare.
ODE al mio custode, ancora invisibile, ma che volte posso intuire. 


E queste righe un pò riassumono la mia esperienza, la mia toccata e fuga di una giornata che è durata una vita intera .
E con il mio terzo occhio, che ancora non vede bene, che a volte si chiude ed altre fa male per la troppa luce elaboro, vivo o semplicemente osservo la mia vita.

IL TERZO OCCHIO

Finalmente con l'arrivo di Internet in casa, posso di nuovo spassarmela con il mio blog... Sono al momento catapultato nel frenetico mondo dello scarica, vedi, cerca, cancella, sincronizza, etc.azioni  proprie del mondo multimediale, per me essenziale nella vita quotidiana. Curiosa dicotomia tra due universi che mi interessano.... la tecnologia, figlia di un materialismo individualista e l'antroposofia, figlia di una comunione spirituale.
La prima, che attraverso una globalizzazione virtuale tende ad isolare il singolo e renderlo sempre meno consapevole di sè stesso, la seconda apparentemente basata su un'individuale e personalissima ricerca spirituale ma in realtà volta ad una vera e profonda comunione con l'altro, con gli altri, con l'umanità e l'universo intesi come un unico complesso e meraviglioso organismo.....
Curioso...

Sono giorni intensi di presenza ed assenza, di riflessioni, di riconciliazioni e di prove da superare senza avere mai la certezza di un esito positivo o negativo... Ma forse il punto non è questo.
Il sabato passato ho partecipato ad un seminario sulla biografia, sull'antroposofia ed ho conosciuto una persona interessante, traboccante di una saggezza che si riscopre nel proprio vissuto. Togliendo adorni, terminologia specifica, rimangono bellissime immagini, pensieri veri e vivi che rinvigoriscono la mente, ed ovviamente lo spirito.
Nonostante queste belle percezioni e sensazioni, mi sono sentito fuori luogo, anzi fuori tempo, come se stessi raggiungendo una meta che ancora non mi sono guadagnato. Il mio interesse per la biografia e l'antroposofia si basa su una sensazione di vuoto, una fame insaziabile che mi accompagna da tutta la vita. Ho attribuito questa mancanza, questa presenza di assenza, a molti aspetti della mia vita per poi ritrovarmi sempre in sua compagnia..... Ma come ben dice Anna, è proprio il malessere personale o riflesso da qualcun altro che ci permette di crescere, di osare di indagare noi stessi e, se ci riusciamo, di evolvere. E quindi ringrazio questo roditore interiore, che tra graffi e morsi mi permette di non stare mai comodo, di intuire che il mio scopo sia quello di raggiungere una maggiore consapevolezza della mia vita, del mio essere e del mio posto nel mondo.

C'è un'immagine, tra le tante trasmesse quasi per osmosi da Anna che mi ha colpito.

Per scoprire quale sia il mio talento, la quale esplicazione probabilmente sarebbe cibo ambito dal mio roditore, devo osare, rubare il fuoco agli dei come fece Prometeo e poi aspettare la risposta del cosmo per sapere come utilizzarlo non solo per me ma per il mondo intero. E forse questa mia ambivalenza, questo mio essere affascinato dai labirinti mentali e fisici tanto divulgati dalla nostra società odierna mi permette di capire alcuni meccanismi e di poterli smontare più facilmente, magari per poterlo insegnare anche a qualcun altro.

Il rendermi conto così chiaramente di non essere al mio posto, quel giorno durante il seminario, seppure incantato dalla loquacità e capacità di Anna di trasmettere e condividere, mi ha gridato chi sono e dove sono in questo momento e dove voglio esercitare le mie energie, la mia creatività ed i miei limiti. E' stato come fare un viaggio interstellare, lontanissimo dal mio appartamento, dalla mia realtà piccola ma ricca, dal mio amore e seppi, anche attraverso di piccoli segnali, che ancora non era il mio momento.
E' difficile da spiegare con semplici parole, ma è come se anche Anna parlando di amore, di presa di coscienza di condivisione, mi stesse dicendo va, noi ci rivedremo.

Probabilmente ho perso un'occasione, anche se ho la sensazione confortante di averla rimandata per non perderne un'altra che, se non vissuta adesso, si la avrei persa forse per sempre. Ovviamente non c'è mai certezza nelle sensazioni, nell' intuizione, ma ho deciso di affidarmi a loro. Forse non mi sento ancora pronto per sopportare il peso del mio destino, forse, come il più classico cammino dell 'eroe di miti e favole, prima di accettarlo, ho bisogno di duro allenamento per essere in grado poi di ricevere in pieno e con presenza ciò che il mio sè ha predisposto per me ed i suoi doni.

Ho voglia di continuare ad indagare questo oceano infinito che è per me l'antroposofia, questo cammino di risveglio spirituale che ora so non è solo personale ma anche dell'umanità tutta. L'effetto farfalla mi da ancora più energia per inoltrarmi sempre di più in queste acque della conoscenza e consapevolezza. Ma nuotando tranquillamente, senza immersioni profonde che possono far perdere il senso della direzione. Anche i sommozzatori più abili fanno pause durante l'immersione e la risalita per non rischiare scompensi di pressione. Ed è per questo che mi sono fermato perchè , per quanto piacevole ed interessante, mi sono visto in caduta libera invece di scivolare lentamente facendomi accarezzare dalla brezza. E' stata anche una scelta, quella di non completare il seminario, dettata da una voglia di condividere adesso quello che so, quello che sento e quello che sto sperimentando accompagnato dalle persone che amo.

E se ciò vuol dire non dedicarmi completamente allo studio della materia, a concedere pause, a stare con altri e non essere, per il momento, magari solo, va bene. Quello che mi porto a casa è un terzo occhio, una nuova e allo stesso tempo così profondamente ed atavica umana prospettiva per poter vivere la mia vita, ciò che mi circonda attraverso la biografia. Non sono pronto per teorie, adesso sento l'esigenza di fare, di mettere in pratica il poco che ho percepito e fatto mio e continuare ad aggiungere tasselli a questo fantastico puzzle che è la vita. La conoscenza porta un distacco prima e poi forse una comunione per gli spiriti più evoluti... Ma adesso che sto gioendo della condivisione, della partecipazione con e della mia famiglia, voglio stare qui..... Non voglio ancora volare, pur sapendo che tutti potremmo farlo, ma accompagnare e camminare, forse un pò più leggeri, con le persone che tanto amo.

Durante la giornata con Anna abbiamo fato un esercizio bellissimo, a mio modesto parere, ed è stato questo anche che mi è mancato... Sono più predisposto a giocare che ad ascoltare più o meno passivamente in questo momento.
Ognuno di noi ha pescato una parola ( interessantissimo riflettere poi sulle parole che sono capitate a chi) e poi, basandoci su questa parola, dovevamo scrivere qualcosa che ci riguardasse.
Io pescai la parola CUSTODE. Stavo aspettando di trovare parole come ORFANO, SPERDUTO, SOLITARIO o comunque qualcosa che evidenziasse qualcuno dei tanti lati oscuri ( in quanto non ancora inondati di luce) del mio essere. Ed invece rimasi basito davanti a questa parola che mai avrei pensato nei miei confronti. Ma nulla è per caso, soprattutto quando c'è Anna di mezzo. Custode di chi? di cosa? Io intendo custode come qualcuno che si mette da parte per qualcun altro, o qualcos'altro, un non mettersi al centro del mondo come mi sono sempre dipinto io. Ma non è poi per questo che sono tornato dalle mie avventure spagnole? Per riconquistare e custodire l'amore che provo per la mia famiglia o per affermare quello per il mio compagno? E si, dopo lunghe riflessioni, si , mi sento custode di un amore, che assumendo diverse forme, ho sempre rifiutato, allontanato. E questo è ciò che ho creato:

Cercare il custode, per poter essere, custodire e depositare l'amore.
Incontrare senza possedere.Osservare e gioire per quel che c'è, per il reale.
Scorgere un angelo tra le parole, tra gli sguardi assaporare il calore del cuore. 
Significa a volte lasciar scorrere ed altre accarezzare.
Mai afferrare, costringere o incarcerare.
Sentirne il suono, percepirne il colore attraverso ciò che ci è dato, senza proiettare.
CUrioso è l'essere nel partecipare ad un collettivo divenire.
STanca la mente con il troppo pensare. Voglio cogliere e non sezionare.
ODE al mio custode, ancora invisibile, ma che volte posso intuire. 


E queste righe un pò riassumono la mia esperienza, la mia toccata e fuga di una giornata che è durata una vita intera .
E con il mio terzo occhio, che ancora non vede bene, che a volte si chiude ed altre fa male per la troppa luce elaboro, vivo o semplicemente osservo la mia vita.

mercoledì 15 maggio 2013

IL MASTRO DI CHIAVI

Ogni uomo  e`un mondo, un universo particolare e soggettivo. La realta´stessa e`, come affermo`il saggio Einstein, assolutamente relativa. I colori, le sfumature le ombre e le distanze sono percepiti in maniera leggermente o infinitamente diversa dalle persone.

Mi sto rendendo conto che esistono viaggiatori, personaggi speciali, che possono entrare in altri mondi. Io sono uno di loro. Non e' che lo scriva con presunzione o aggiungendo all'affermazione alcuna forma di giudizio; e' semplicemente una costatazione di fatto. E me ne sono accorto da poco proprio perchè e`una qualita' innata. E' sempre stato cosi' naturale oltrepassare la soglia dell'altro che non mi ci ero mai soffermato.
Essere viaggiatore vuol dire saper percepire, intuire l'universo altrui.

Come un maestro di chiavi che puo' aprire qualsiasi porta di una mansione, io ho accesso all'altrui mondo. Spesso mi sono chiesto cosa avessi io da offrire agli altri senza trovare mai risposte esaurienti. E' forse giunto il momento di riconoscere un dono e, cosi' facendo, onorarlo. Mi trovo spesso in situazioni, soprattutto lavorative, nelle quali perfetti sconosciuti richiedono senza verbalizzare, una prospettiva differente rispetto alla propria visione. E solo entrando, come Alice, nell'intimo e personale paese delle meraviglie (  o orrori) che si puo' suggerire un cambio di inquadratura o nuovi strumenti di osservazione. Guardare attraverso un binocolo o un microscopio non e' la stessa cosa. In qualche modo mi viene facile toccare, spesso giovando, una persona che ha bisogno di nuove prospettive.
Altra cosa e' essere toccato a mia volta. Sono poche le persone alle quali ho dato le chiavi del mio universo anche se, data la mia biografia, che si possano contare sulla punta delle dita e`gia' una vittoria significante.
E qui finalmente trovano rispsta tanti dubbi e domande alle quali mi rispondevo sempre “ Chi losa!!!”.

Perche` rimango tanto nei cuori di persone che ho frequentato solo per un breve periodo o perche' sono, fortunatamente, tanto importante per altre? Perche`tocco. Perche' riesco ad entrare senza far rumore e senza sconvolgere nella sfera emotiva di queste persone. Spesso senza volerlo e senza accorgemene. E quante volte rimasi basito davanti a dichiarazioni di affetto e ammirazione, ringraziamenti fatti con il cuore da parte di persone che ho considerato solo come personaggi secondari del  film di cui sono protagonista. E questo forse mi da una traccia anche del mio iter lavorativo e geografico. Ho cambiato un sacco di lavori e case e se voglio trovare un filo conduttore a tutte queste situazioni dove convergono diversi tipi di personalita,´ e` proprio il fatto che ho dato ad alcuni di loro nuovi colori per dipingere la propria tela.

Ed e`ancora piu' fantastico rendersene conto. Essere presenti nel momento in cui si varca la soglia e dare valore a qualcosa che e' speciale e non comune.
Onorare i propri doni , questo mi disse una volta una cara amica. E sul momento non afferrai cosa volesse dire in verita'. Ma ora mi e' chiaro che dare il suo posto, riconoscere, nominare il proprio dono e' come accettarsi un po' di piu', sapere chi sono e dove voglio andare, dar luce ad una zona d'ombra del proprio essere. Quante conversazioni per me leggere, a volte sovrapensiero, sono state vissute per altre come epifanie, rivelazioni o aiuti reali per superare situazioni complicate.

Un'occasione che ricordo con tenerezza e` di qualche tempo fa. Ero appena tornato dalla Spagna, e, durante una serata di festa, mi sono rincontrato con cari vecchi colleghi di lavoro. Parlando del piu' e del meno uno di essi mi disse:” io voglio ancora ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me. Sei apparso come un angelo al momento giusto e con le giuste parole mi hai preso per mano e mi hai accompagnato fuori da quella caverna buia dalla quale mi trovavo.” Ok, il linguaggio era meno poetico pero' il senso è esattamente questo. Io ringraziai a mia volta, minimizzai e cambiai subito argomento, imbarazzato e stupefatto. Soprattutto perchè, ancora oggi, non so esattamente cosa abbia fatto o detto o in quale circostanza. Che peccato! Direi anzi che questo è stato il momento "clue" di una lenta presa di coscienza, supportata anche da un lavoro personale che sto intraprendendo sempre con la carissima amica di poc'anzi. Da li' sono incominciati ad affiorare altri ricordi di situazioni simili, e tutto ha incominciato ad avere un senso e d una direzione.
Non sto dicendo di essere un guru, un maestro di vita. Sono piccolo e imperfetto e forse è solo un insieme di coincidenze e mi sto facendo un film. Ma io non credo alle coincidenze e se una cosa non si può dimostrare empiricamente allora mi affido alla mia intuizione, anch'essa per troppo tempo soppressa da un'insicurezza fortissima. Mi sono riappropriato di una parte di me, del mio lato super eroe e come diceva lo zio di Peter Parker “ da grandi poteri derivano grandi responsabilità” nel senso che abbiamo la responsabilità di riconoscere non solo i nostri difetti e le nostre mancanze ma anche i nostri talenti, quelle abilità che ci identificano come individuo e aiutano a tracciare un percorso nel mondo. Non è un discorso altruistico, anzi, egoistico totalmente, perchè, a prescindere dall' effetto che abbia sugli altri, mi sono riconosciuto, ho visto un Ivory del quale non avevo la percezione. E con il mio malloppo di chiavi di ottone continuerò, dove possibile, aprire tutte le porte che incontrerò nel mio cammino.

lunedì 29 aprile 2013

GIROVAGARE NUDI

Muoversi, spostarsi, inscatolare, togliere dai cartoni, trasferirsi, resettare il la bussola e ristabilire nuovo centro operativo.....
Ansia di ordine... che tutto sia al suo posto in tempi brevi con un residuo di angoscia latente perchè non si sa per quanto la nuova destinazione rimanga campo base.
E' un pò la storia della mia vita.... Avanti e indietro, sopra e sotto, carica la macchina, schizza e ... sentiti a casa....

Un'esigenza, quella dell intimità fisica, che un individuo sviluppa mano a mano che separa il suo io da quello della famiglia prima e delle amicizie poi.
E credo sia qualcosa di storicamente legato all evoluzione umana... dalla comunità all individualismo per arrivare a chiuderci in scatole microscopiche più o meno comode e accoglienti pur di mantenere netti confini tra ME  e TE.
Concettualmente non approvo. Si potrebbero riorganizzare questi spazi urbani ( per lo più atrocemente tristi) per rendere più piacevole una convivenza con altre persone, ma mi rendo conto che, al giorno d'oggi, io in primis, non ci starei mai dentro!
Sarebbe bello vedere intorno a noi, invece di alveari o gabbie per galline, strutture più armoniose, costruite per un senso del bello e pratico e non solo per ridurre costi e ottimizzare all'estremo gli spazi.
Speriamo solo di non finire come i giapponesi   cinesi?) che hanno delle cuccette tipo bara con televisione nelle stazioni per non perdere tempo la mattina per andare al lavoro.
Mi rendo conto, un pò per cultura, un pò per abitudine che ho bisogno, soprattutto nella sfera della relazione amorosa,di uno spazio che sia nostro rifugio ( e solo nostro) e mio nido nel quale ripararmi dalle intemperie.

Ma è anche una questione di ordine mentale. Passati ormai quasi quattro mesi in case di parenti, con le valige sempre fatte, cartoni mezzi aperti dai quali spulciare qualche abito o oggetto indispensabile alla mia vita quotidiana, ho bisogno di ordine.
Ordine fisico, materiale, che può aiutare anche un ordine mentale e sensoriale. Insomma mi viene più facile progettare la mia vita se ho i miei libri nella libreria e i vestiti nell armadio. Poi se si aggiunge che posso girovagare nudo per spazi che, anche se solo relativamente, possa definire MIEI, meglio ancora.

Ovviamente anche l'intimità di una coppia si giova moltissimo dell'indipendenza logistica.
Non ha prezzo poter strillare o farsi coccole a qualsiasi ora del giorno e della notte in una qualsiasi stanza della casa! Ed è anche un pò svuotare borse di compromessi che si riempiono a dismisura durante, chiamiamole per così dire, convivenze forzate.
La prima cosa che ho fatto quando mi hanno confermato la disponibilità dell'appartamento è stato un sospiro di sollievo. Ho proprio buttato fuori aria dal corpo, metafora eloquente di una sensazione di leggerezza, di scarico peso, che acquista un'accezione anche fisica oltre che mentale o morale.Ahhhhh, butta fuori tutto quello che mi sono tenuto dentro... Le cose che avrei voluto fare e non ho potuto, quello che avrei voluto dire e a volte gridare e mi sono tenuto dentro mordendomi la lingua!

E poi c'è tutta una parte ludica di arredo e disposizione di oggetti e mobili nell'ambiente. Anch'essa
parte dal materiale per raggiungere altre sfere dell 'essere. Ricordo, nelle mie varie locations, che quando passavo per un periodo X, insomma un momento sul quale porre attenzione, cambiassi ogni volta la disposizione dei mobili. Un cambio di prospettiva, una visione nuova, che spesso mi aiutava anche nell osservazione e metabolizzazione di altri eventi.
La decorazione è un altra parte che mi diverte e tuffarsi nell infinità di inutilità casalinghe, è ancora più divertente se fatto in due. Cercare di trasmettere la propria impronta ad una nuova casa è sempre qualcosa di stressante da un lato, ma completamente piacevole e intrigante dall altro.
Per cui mi butto in questa nuova avventura, e tra tende, lenzuola, mensole e padelle io el mio fidanzato, passeremo sicuramente momenti simpatici ed intimi. Magari nudi!

sabato 27 aprile 2013

Il fardello del mago

Non mi interessa definirmi maturo, adulto, uomo..... Mi interessa evolvere, andare avanti, o a destra o in alto; comunque muovermi. E quando decido di stare fermo, è perchè lo scelgo completamente.
Il mio ritorno alla terra natale, si sta verificando anche come test di localizzazione geografica, per capire dove SIA IO ADESSO. 
Tornare al km 0 per avere un punto di partenza dal quale decifrare longitudini e latitudini dell essere, mi sta dicendo parecchie cose.
Cinque anni, per quanto in terre limitrofe, fuori dal mondo che fino ad allora conoscevo, mi hanno fatto evolvere.... Non pensavo tanto.... Come il classico eroe fiabesco che lascia la patria per conoscere e conoscersi, per farsi più forte e più consapevole di se stesso, attraverso peripezie e pericoli, anche io ritorno nel mio paesello più solido, più pieno, più sicuro e soprattutto più sereno.... Tutto ciò completamente inaspettato ovviamente.... 

Pensavo di essere completamente sperduto, privo di direzioni, di aver fallito ogni tentativo di realizzazione.... Ma qui si ritorna al discorso della prospettiva.... La vita, il cosmo, il nostro carma, Dio, chiamatelo come volete, da e toglie... Nel senso che scegliamo SEMPRE cosa mettere nel nostro zaino ma ovviamente TUTTO non ci sta. Decidiamo di lasciare qualcosa per far posto a qualcos'altro,ci aggiustiamo le cinghie, proviamo il peso sulle spalle, e riprendiamo a camminare....
E quello che questi paesaggi, gli amici di sempre, i miei genitori ed il mio uomo mi rispecchiano, oggi per lo meno, è che sono sereno con il mio fardello.
Ho lasciato fuori i rimpianti, ho maneggiato le delusioni per trasformarle in lezioni e possibilità, ho deciso indagare di più sulla mia vita e sono contento del mio cammino......
Mi rendo anche conto che, senza accorgermi, ho lasciato scivolare fuori, da un buchino che non avevo notato prima, la rabbia, l'astio, l'intolleranza che piegavano la mia schiena e mi rendevano così difficile camminare .... 
Ho ancora con me oggetti da forme strane dei quali mi voglio liberare o trasformare anch'essi, ma per il momento li porto con tranquillità, aspettando l'occasione di imparare qualche trucco da alchimista o trovare qualcosa per cui valga la pena una pausa e una ridistribuzione degli spazi dello zaino.




Sono contento perchè so di avere il bagaglio necessario per incontrare i miei demoni, di guardarli negli occhi e di sedere con loro a chiaccherare intorno ad un fuoco campestre durante lunghe notti stellate.

Non ho paura di inciampare e cadere perchè so che posso rialzarmi e continuare. Mi sento in pieno possesso del mio corpo, del mio cuore e della mia testa.
Scopro meravigliato di avere accesso ad alcune porte sensoriali che alcuni non possono aprire ed altri neanche vedono.... Ho l'occhio lungo come si dice... Posso intuire i cambi climatici e prepararmi per tempo.
Non mi capita spesso di elogiarmi, sono sempre nella posizione di guardare verso l'altro e dirmi "guarda quanta strada ti manca ancora" ; ma oggi mi sento in diritto di guardarmi indietro, intorno e dirmi "bhè, per il momento non c'è male !"

Mi ritrovo a vivere di nuovo situazioni che si sviluppano su modelli comportamentali dettati dall abitudine e non sentirmi più tanto comodo. Come riprovare ad indossare un vecchio abito trovato nell armadio e, per quanto la taglia e la vestibilità vadano bene, non ci sente più a proprio agio.... Time to move over..... 
E anche qui come per la scelta degli strumenti e degli attrezzi più idonei, anzi no, più utili al viaggio, anche le persone che ti accompagnano possono cambiare... Questo è un pensiero che mi terrorizzava.
 Ma ora non ho più paura. Niente costrizioni. Voglio troppo bene alle persone che ho intorno per non permettere loro di intraprendere il proprio cammino solitario, o in compagnia di altri. E si ritorna sempre al vecchio discorso in cui si dice che AMARE NON E' POSSEDERE, MA RENDERE E RENDERSI LIBERI. E io ci credo tantissimo 
Io spero che tutti i miei affetti possano sperimentare, assaggiare, plasmare e creare la propria libertà.


Sono questi giorni veloci vivendo nel mio passato, nel senso geografico del termine, che mi danno l'occasione di vedermi attraverso le mie interazioni con il mondo.
Mi sono visto accogliente in più di una situazione che non tollero e non giustifico più; ho percepito molto spesso un io altrui ( prendo espressione dalla cug sicuramente con sua autorizzazione) e l'ho colto e incontrato quasi senza rendermene conto. Diverse volte, in questo mese, ho sperimentato la divina possibilità di escludersi momentaneamente per includere un altro che in quel momento stava chiedendo in qualche modo aiuto o che comunque gridava bisogno di attenzione.
E questa epifania ha iniziato poi un processo di collegamento neuronale velocissimo su quante altre volte in passato lo abbia fatto senza viverlo coscientemente. Ed è proprio rendersi conto i ESSERE, di vedersi e percepirsi attraverso l'altro, che mi rende più reale, più protagonista della mia vita.

Fantastico! Essere capace di togliere qualcosa dal mio dallo zaino famoso per metterci qualcosa di un altro è un esperienza che per contrasto mi riconferma come individuo... Mi da pienezza... Non so bene come spiegarlo con parole però è come se ESSERCI per qualcun altro, completamente, significa ESSERCI per se stessi, completamente.
Ovviamente non parlo di azioni, o non solo di quelle ... E' proprio una forma di manifestarsi al mondo.

Cercando di spiegare e spiegarmi un concetto tanto esperibile, mi piace pensare ai maghi delle mie serie fantasy. I maghi possono creare scudi di energia per proteggersi. Da qualsiasi cosa. Siano pioggia, freddo, o attacchi di altri maghi, possono estendere il loro potere magico verso l'esterno ed evitare di essere toccati.
Possono però anche decidere di donare la loro energia ad un altro per curarlo, per dargli più energia, e quindi toccare. Possono ovviamente anche scegliere di trarre energia dalla terra, dalla natura e anche da altri maghi e quindi essere toccati.
Ovviamente se si esagera nel toccare, essere toccati o nell essere intoccabili , si spezza un equilibrio armonico e ci sono delle conseguenze (sempre interessanti per altro).
Bhè, io ero convinto che fossi intoccabile, che fossi stato e che lo sarei stato per tutta la mia vita.
Scopro qui che, spesso posso toccare ed alcune volte posso essere toccato; ossia lasciarsi invadere dalle energie di un altro, condividere momentaneamente il peso dello zaino, senza aspettarsi lo stesso a cambio, senza rimpianti, senza malizia, ma con l'anima aperta, e con sommo rispettabilissimo onesto e puro amore.

Continuo quindi il mio viaggio, sperimentando magia, provando nuovi legami alchemici, facendo circolare energia, che se apparentemente individuale, è comune a tutti... a tutto.... 

venerdì 22 marzo 2013

LA MAPPA DEL TESORO

Eccomi ritornato alle origini... Dopo un viaggio intenso ed una esperienza all'estero, ritorno alla mia terra....
Tutti mi chiedono perchè sia tornato, mi raccontano e si lamentano della pessima situazione lavorativa, del mal vivere, delle incertezze e della famigerata crisi.

Io credo che se c'è una crisi, sia interna a noi stessi e non fuori.Profonda incertezza rinneghiamo il nostro potere creativo e positivo ricercando punti di riferimento esterni ed effimeri.
 E' vero che sono tornato anche per cercare un lavoro, verificare se con il mio fidanzato sia possibile mettere delle radici in un intorno familiare e creare una situazione economica stabile per garantire un piacevole soggiorno in questa passeggiata che è la vita, ma tutto ciò sarebbe una conseguenza, non causa di benessere.

Fondamentalmente sono tornato per rivedere le mie montagne, riassaporare l'aria pungente, fresca e pulita delle mie zone... Per svegliarmi la mattina e prendere contatto con la mia infanzia, con il mio cammino. Per riavvicinarmi alla tanto perseguita ricerca della conoscenza di me stesso.

Per continuare ad indagare chi sia io e cosa voglia da me ( non a livello materiale ovviamente). Per rispecchiarmi nel mio passato, per ripassare la mia storia e le mie origini, per rispolverare un nord magnetico che mi permetta scegliere più chiaramente nuove direzioni.

Sono tornato perchè mi sono perso, ho dimenticato le mie intenzioni, le mie aspirazioni.... Non riesco a scorgere il mio centro fonte della mia sicurezza, autostima e coraggio.

Sono alla ricerca di me stesso, sempre, questo è il mio interesse principale. E quando non sai dove andare forse la cosa più intelligente è tornare al punto di partenza, respirare profondamente e guardarsi intorno per scegliere una nuova via da intraprendere.

L'universo non ti abbandona mai, almeno questo mi piace credere ed il fatto di trovare una stabilità professionale e personale, ripeto, non è causa ma conseguenza di un benessere interiore che richiede dedicazione e rigore.

Ciò non significa aspettare che le occasioni cadano dal cielo come meteoriti inaspettati; bisogna rimboccarsi le maniche, sforzarsi al massimo ma focalizzare verso ciò che veramente importa ed il cosmo risponderà. Mi piace immaginare che se dentro di me c'è un arcobaleno luminoso, i suoi raggi multicolori e sanatori si spargeranno intorno a me, scaldando e rendendo piacevole la mia quotidianità. Quando mi sento buio, nebbioso, grigio, anche ciò che mi circonda perde consistenza ed interesse. So che forse è un pensiero troppo new age, peace and love e amati che il mondo ti ama ma è una visualizzazione efficace che a volte mi chiarisce rapidamente le idee e mi rasserena.

E questa mattina , uscendo presto di casa con il mio cane, respirando a fondo, le montagne mi hanno suggerito calma, attenzione ai segnali e buon umore. Il fallimento è sempre interiore e non causato dall esterno. E' un modo d'essere, un atteggiamento. Non credo nella sfortuna però si nella perdita della speranza , nel continua fomentazione dell' insicurezza sulle nostre enormi  possibilità.

E' facile rendersi conto, viaggiando un pò che non ci sono luoghi che ti fanno stare bene o meglio o peggio peroò si ci sono paesaggi interiori che possono atterrire, deprimere o farci straripare di gioia. Ed il viaggio fisico non è altro che un riflesso di un continuo viaggio interiore, è un ricordatorio un'azione meccanica che rimanda ad un'attività animico-spirituale che non dovrebbe mai passare inosservata.

Sono qui adesso, a prescindere della situazione economico-sociale, perchè ho sentito il richiamo del mio essere.. Perchè adesso, qui, la vita mi insegnerà qualcosa. E la conferma di ciò che credo non si manifesterà con una casa, una macchina ed uno stipendio da capogiro, ma nel movimento interno, nella tensione verso un equilibrio, un ponte di amore e accettazione tra ciò che vorrei essere e ciò che sono.
Nel tentativo di illuminare le mie zone d'ombra, nel lavoro minuzioso da archeologo di scavare, spolverare, maneggiare e  curare parti di me che in questo viaggio, per diverse ragioni, si sono addentrate nelle viscere, quasi fossilizzate o ibernate.....

La predisposizione d'animo è la chiave, la volontà e l'amore sono le porte che si lasceranno aprire con gioia se girerò la maniglia delle infinite possibilità, con sicurezza e senza paura....
BRAVE  e FEARLESS cavalcherò le mie valli e correrò libero rallentando nelle salite, contemplando le vette raggiunte, e godendo dell'estasi di ripide discese.

MAY THE FORCE BE WITH YOU .

giovedì 14 marzo 2013

COSMONAUTA LETTERARIO

Mi rendo conto di essere un libro dipendente ..... Non posso vivere serenamente se non ho un libro per le mani ed una storia per la testa......
Un rifugio, un momento intimo con il mondo della mia fantasia, un piacevole limbo nel quale perdermi, un dolce oppio che mi avvolge e mi trasporta a mondi lontani.....
Riconosco di poter sembrare un friki, un essere strano perche' mi porto un libro praticamente in qualsiasi posto vada....
Come un amuleto, un talismano, IL MIO TESSORO, che anche se non posso aprire posso sfiorare pregustando il momento nel quale tuffarmi con tutto il mio essere tra le sue pagine...
E piu' cresco, piu' il mio cammino si inoltra nel tempo, questa dipendenza aumenta.....
Come un alcolizzato che trema pensando in un bicchierino, a volte mi ritrovo muto senza poter far uscire un suono, senza poter interagire con la realta' perche' ho bisogno di saziarmi con l immaginazione di qualche mente illuminata, ritornare alle avventure di un nuovo amico.....
Ansio lo scorrere delle pagine, il susseguirsi quasi compulsivo delle parole, delle sensazioni e scenari di storie interminabili....
Si perche' oltretutto sono famelico di epopee, vicissitudini che si protraggono nel tempo e migliaia di eloquenti pagine....
Conoscere personaggi che mi accompagnano durante stagioni, testimoni dello sviluppo della mia storia personale...
E come io sbircio e bazzico il loro mondo, essi stessi osservano il mio .
Mi fanno compagnia, non mi chiedono niente a cambio mentre si lasciano indagare minuziosamente, permettono che mi addentri nella loro mente e sentimenti....
Mi rassicura poter accarezzare una lucida copertina, sapere che per quanto possa la mia vita attraversare momenti difficili, incomprensibili e a volte dolorosi, sempre posso tornare al balsamico calore di questi compagni di avventure....... Sono sempre disponibili e accolgono il mio occhio avido senza giudicare.....
E mi pervade un insieme di emozioni difficili da spiegare quando leggo l ultima parola dell ultima pagina... Un momento di lutto e di allegria allo stesso tempo... Un addio e un a presto perche' l essenza di un romanzo rimane dentro me, entra in circolazione e il nostalgico ricordo non mi abbandona. Ed e' un momento magico, chiudo la copertina, lo stringo come se abbracciassi un amico che parte per qualche luogo lontano e riassaporo il cammino fatto insieme....

Ed e' per questo que ho bisogno di possedere un libro che ho letto, conservarlo come un tesoro per poterlo vedere spesso, ricordandomi che sempre, quando ne abbia voglia, posso ritornare a condividerne la trama...
I libri sono porte interdimensionali, passaggi ultraterreni, chiavi per aprire le porte dell immaginazione e volare lontano liberi dai fardelli materiali....
Combustibile per viaggi interplanetari...... amici per sempre
Mi consolano quando sono triste, mi distraggono quando la mia mente si ostina in un pensiero, mi rilassano quando il mio sistema nervoso va in TILT e mi insegnano ad essere migliore attraverso le loro storie....
Grazie alla fantasia e la dedicazione di miglioni di menti eccelse, medium della fantasia che possono vedere oltre e raccontare storie di mondi paralleli e tanto reali perche' amati e mantenuti con perseveranza ed impegno .....
E grazie a tutti i fantastici personaggi che ho conosciuto, con i quali ho condiviso lacrime e gioia, attacchi d ira e di risa.....
Rimarrete sempre nel mio cuore e non preoccupatevi perche' prima o poi ci rincontreremo....
E poveri e sterili coloro i quali non si sono mai persi tra le odorose pagine di un libro......

1Q50

Manca poco per terminare questo viaggio ... Ritornare dove tutto é iniziato per cercare di dare un nuovo senso ed una nuova direzione...
Viaggio in tutti i sensi..... fisico, sociale, culturale ma soprattutto intimo e interiore... Ho indagato, scoperto e spolverato il mio io, il mio essere e mi sento piú Ivano....
Individuo e parte di un complesso sistema di relazioni....Incontrandomi "fuori posto" ho dovuto trovare il mio centro per non perdere l equilibrio e cadere .....
Ho aperto delle porte che non avevano chiave, ho chiuso delle altre che non portavano da nessuna parte ... Ho scoperto stanze nascoste e camminato ogni angolo della mia casa interiore....
Ho ripreso Reiki, ho incontrato la musica classica come balsamo per l anima e rafforzato la mia relazione con la lettura....
Costretto a partecipare e condividere situazioni che non mi appartengono, ho ristrutturato il mio rifugio e se prima era una soffitta polverosa adesso é una fattoria enorme nel mezzo di una rigogliosa campagna...
Sono stanco perché il lavoro é arduo e faticoso ma ne vale la pena..... E' come se l universo mi avesse spinto verso una coscienza maggiore del mio mondo interiore, come una chioccia che dovunque vada si porta la sua casa, anche io mi sento piú sicuro perché sia dove sia, sono sempre accompagnato da ME ....
E per quanto possa in apparenza sembrare un atteggiamento egoistico , io credo che sia fondamentale delimitare i confini della propria individualitá ..... Sapere che cammino scegliere e quale evitare .....
Sono contento che non mi vada bene qualsiasi cosa, sitiuazione o compagnia.... Essere tutto é come non essere nulla in assoluto.....
Ogni scelta comporta una perdita.... Riempire qualcosa svuota necessariamente qualcosaltro...
Ed e' questo continuo scambio tra vuoto e pieno , questo lavoro di svuotare e riempire che da ritmo alla mia vita......

E, adesso ,  pensando, forse troppo, a questa ENORME esperienza , credo che alla fine sia riuscito ad ascoltare la voce del cosmo che dal principio mi brindava la possibilita´di evolvere ...

E cosi´ho scoperto di essere passato ad un altro mondo, un altro tempo....
Come il fantastico romanzo ( che casualmente ho iniziato a leggere qui ) 1Q84 dove i  protagonisti si ritrovano in un altro mondo sin quasi rendersene conto ( almeno all inizio ) io credo essere nel 1Q50 ... una distorsione o sovrapposizione di un ipotectico 1950.....  E per quanto non comprenda e non condivida aspetti di questa realta´ basata in leggi fisiche e sociali differenti dal mondo dal quale provengo, sono grato di aver avuto la possibilitá di viverlo .....
Passeggio per le strade tortuose di questa citta e mi incontro con furgoni e macchine di altri tempi, carcasse arrugginite nella mia realta' , qui funzionanti e servizievoli.....
E' un mondo dove le cucine ed i forni funzionano ancora a gas ed e' piacevole vedere le fiammelle che si accendono in circolo per cucinare pizze e altri manicaretti .....
E un posto familiare, tradizionale dove il cibo e`il pretesto per riunirsi e una forma di dimostrare che nonostante tutte le difficolta' non si fa morire nessuno di fame......
E una societa' dove l apparenza conta moltissimo, ma nello stesso modo conta la sostanza ed il peso di cuori enormi.....
Strade sterrate con buchi enormi, paesaggi rurali in citta' che sono estensioni di paesi sovrappopolati, case sviluppate negli anni in base alla crescita della famiglia senza seguire dettami estetici o funzionali.....
E di fondo tanta disponibilita', tanta voglia di farti sentire comodo ( spesso ottenendo giusto l effetto contrario)...Qui sei mai solo e la famiglia ti accompagna in ogni momento della giornata.....

E´la prima volta che un viaggio si ripercuote cosí fortemente dentro di me...... All inizio mi spaventava perché mi sentivo perso in un ambiente ostile e straniero, pero solo semplicemente perché avevo fossilizzato il mio essere.... come una statua di terracotta che non si puo´modellare, solo rompere e ricostruire .... E cosí ho fatto.... mi sono frammentato, crepato, spaccato e non é rimasto nulla ..... o almeno credevo..... In realta , rompendo questa rigidezza , ho riscoperto un flusso di energia che non ha bisogno di una forma definita ma che nello stesso tempo nel suo intimo interiore mantiene la sua identitá a prescindere dell ambiente circostante.......
E cosí passa la rabbia, l indecisione , l insicurezza dovuta alla mancanza delle costellazioni che mi davano una relativa direzione e orientamento.......
So, almeno un po´di piu´, cio che mi appartiene e cio´che non mi interessa assolutamente... Cosa posso e voglio condividere e cosa danneggia la mia interezza....

E mi avvoge una tranquillita nuova, mai assoluta, ma realtivamente sempre presente e  calda.... Io sono in qualsiasi posto, in qualsiasi situazione, in qualsiasi circostanza ...... e la presenza di questo io, di questo insieme di minuscole caratteristiche mi plasmano morbidamente, mi fa compagnia sempre.....

E adesso , senza paura posso scegliere liberamente senza pensare in assurde consequenze......
Libero di camminare nel mondo.... qualsiasi mondo sia....


Do il benvenuto al  1Q50 e a tutti gli universi possibili che possa incontrare.....

martedì 5 febbraio 2013

Solido ed effimero

strana la sensazione di sentirsi senza casa..... non solo nel senso strettamente fisico della parola.... stare in una terra che per diverse ragioni non ti appartiene e non avere un focolare al quale tornare.... e terminato almeno per il momento, il mio periodo spagnolo, dall Uruguay ritornero in Italia.... pero tutti i progetti che fino a poco tempo fa sembravano solidi e dettati da una positiva logica, adesso li vedo offuscati, effimeri ed a volte senza senso..... la mia sicurezza sul futuro si sgretola come terra secca tra le mani ...... non so piu dove voglio andare e cosa fare..... forse le basi sulle quali ho pensato costruire la mia casa non erano cosi solide..... una volta uscito da una rassicurante routine,mi ritrovo con mille dubbi che debilitano il mio corpo cio che vivo oggi e cio che voglio per il mio domani? sto scegliendo liberamente o ho paura di uscire da un perimetro di sicurezza per quanto a volte deludente? speravo e pensavo di cuore di aver superato questa fase della mia vita... mettendo sempre in conto fallimenti e cambiamenti, ero convinto che alla base della mia esistenza avessi accumulato un esperienza solida che nessun imprevisto potesse indebolire.. adesso pero tutto mi sembra appeso ad un esile filo..... che potrebbe spezzarsi alla minima brezza.....progetti e relazioni hanno perso consistenza e credibilita... ovviamente tutto serve.... anche se e frustrante preventivare un cambio radicale... l esperienza e sempre esperienza pero fa male al cuore sentire che forse il cammino che ho scelto non era il mio...... e in questo vortice di incertezza cammino in una nebbia che a volte non mi permette vedere dove appoggio i piedi e inciampo, cado e complico il percorso delle persone che mi stanno intorno..... la mia testa e confusa e le mie reazioni sono eccessive e ingiustificate..... come se non fossi in possesso delle mie facolta mentali, vedo minacce dove non ci sono, distorcendo la realta in incubi infantili... mi sento indifeso, piccolo e inconsistente.... la percezione non e affidabile. l unico posto sicuro e nel mio mondo interiore... con un paio di cuffie ed un libro mi allontano da questo posto che mi spaventa e continua a confondermi..... Richard Bach scrisse che la vita e un illusione, un mondo soggettivo e relativo.... la chiave sta nel creare le proprie illusioni che permettano una vita positiva, ricca di amore..... e per quanto anche io cerchi di creare le migliori illusioni che la mia fantasia e ragione possano immaginare, e come se esse si ritorcessero su di me e mi togliessero il respiro..... al momento non ho una conclusione rassicurante perche mi ritrovo stritolato dai miei sogni di felicita....

mercoledì 30 gennaio 2013

microcosmo

Le giornate di ozio mi spaventano perche non sono probabilmente abituato a stare con me stesso....... cosa posso fare? sto perdendo tempo? sto lasciando correre momenti che potrei aver utilizzato in maniera produttiva? ma cosa e veramente produttivo per noi stessi? pulire la casa, incontrarsi con gente, fare un giro in centro ,organizzarsi una giornata stressante? lavoro casa famiglia palestra e a letto?

Perche mi spaventa ascoltare semplicemente il flusso dei miei pensieri, lasciarmi trasportare dalla mia fantasia magari accompagnato da buona musica o un buon libro?

ovviamente la nostra cara societa ci educa o ci imprime un senso un continuo di piu'.... fare fare fare, produrre e dimosare al mondo che siamo utili, che partecipiamo all ingranaggio di un movimento fittizio, apparente..... quanti zombie ci sono oggigiorno? quanti esseri senz anima che trascinano le proprie vuotissime esistenze tappando buchi con carriere , macchine e vestiti?

e anch io, da buon morto vivevente, quando mi fermo, mi atterro ad osservare il paesaggio lunare che fa parte della mia esistenza....... per fortuna la terra per quanto incolta e un po inaridita e ancora fertile e anche se dura si puo lavorare.....

pero mi da fastidio questa sensazione di inadeguatezza, questo formicolio che mi pervade, come elettricita che tortura il mio sistema nervoso perche non ha via di uscita....

oggi ho deciso di lasciarmi ardere..... di forzare un apparente immobilita e vedere cosa succede...... prima noia, poi nervosismo, a seguire un pizzico di depressione, come se la mia felicita o serenita dipendessero dal movimento fisico o mentale....

e cosi autodistruttivo semplicemente stare ogni tanto? percepire il proprio corpo, il movimento interno del flusso sanguigno, dei neuroni che corrono sempre trasportando informazioni? quante volte focalizzo la mia attenzione al mio interiore? o sempre cerco di incontrare un riflesso esterno per sentirmi vivo?

rimarro due mesi in terra straniera..... un paese distante e soprattutto differente..... un viaggio dentro un altra cultura, prospettiva...... un altro approccio alla vita in generale .....e l unica maniera per viverlo davvero e' lasciare nella mia terra il mio..... modus operandi.... mi ritrovo senza le risorse e gli strumenti, a volte imprigionanti, che uso per svincolarmi dalle mie mancanze...... e quale miglre occasione per stare, per essere , per togiere alcune maschere ed imparare?

si suole rifiutare cio che non si conosce, questo lo sappiamo tutti.... allontano cio che non condivido o non comprendo con rabbia e disgusto pero perche in realta? non e forse una sfida tollerare il non condiviso? rispettare, nei limiti della propria morale, il non vissuto e approvato? la maggior parte della gente mi annoia.... ma non sarebbe forse un evoluzione, un andare avanti, un procedere verso la propria autorealizzazione superare questa barriera? non dico gioire di tutto il mondo ma per lo meno conoscersi di piu atteaverso soprattutto quelle persone che apparentemente non hanno nulla a che fare con noi, a maggior ragione quando il destino o il nostro io superiore ce li butta sul nostro cammino
e importante a volte solo stare, osservare, lasciare che gli altri dirigano il gioco per un po e ricevere...e oggi lo intentero. non voglio dimostrare nulla a nessuno , raccontare chi penso di essere o come vorrei che mi vedessero... non voglio essere polemico, fare paragoni taciti o meno, non voglio sentirmi migliore o peggiore..... voglio solo essere, per una volta uno in mezzo ad altri con lo stesso diritto di esprimersi e vivere il mondo per quanto con linguaggi ed espressioni lontani dal mio limitato sguardo.....

voglio davvero guardarmi intorno senza censura alcuna e assaporare gusti esotici.... senza giudicare semplicemnte riconoscendo che c'e' anche dell altro.....altre sfumature delle quali attingere per colorare uncielo sempre nuovo....





domenica 27 gennaio 2013

Impronte

Un altro giorno passato .... un altra sfida della vita superata... non so se vinta o persa ma affrontanta come mi fu possibile e superata..... Il dolore del corpo non fa altro che ricordare un altro tipo di malessere piú intimo e interiore

La pelle è il primo contatto materiale con il mondo e attraverso essa il nostro complesso universo interno manifesta uno stato di desiquilibrio....I muscoli, le ossa  ed il sistema nervoso funzionano bene o male in base ad un flusso armonico che è difficile da mantenere stabile....
E a volte la unica cosa che posso fare è osservare il mio malessere ... A volte non posso reagire, rimango bloccato e pietrificato davanti alle cose ed alle situazioni che non capisco e non conosco....

Il mondo scorre come un film e io non posso fare altro che essere spettatore passivo..... Dentro di me un attivitá sismica smuove le placche delle mie emozioni ma per quanto spinga non riesco a permettere una sana eruzione.....

Ma poi piano piano ecco apparire la soluzione.... lentamente le parole affluiscono accompagnando il dolore al di fuori... E come una valanga mi svuoto del veleno che la compressione produce sfogandomi con le poche anime che hanno la trascendentale capacità di ascoltare, convogliare e lasciare fluttuare lontano i miei tormenti.....

A volte perdo il senso dell orientamiento... la mia capacitá critica maturata nel mio essere adulto si mette in stand by ed emerge un bambino che ancora non sa comunicare con il mondo e gestire le informazioni....
Mi sento muto e sordo, lo sguardo nitido si trasforma in ombre confuse ed i contorni perdono definizione....
Come se mi trasportassi in una realtà parallela.... tutto è apparentemente uguale peró ci sono delle piccole differenze sostanziali che mi sconvolgono.....
Forse tutti abbiamo un dark side of the moon dove ogni tanto viaggiamo anche se non lo vogliamo...

E come se mi lanciassero una corda che scende dall oscuro cielo della mia prigione arriva una voce amica, conosciuta, che trattiene una parte fondamentale della mia realtà .... e cosí mi aggrappo, prima con difficoltá ma poi sempre piú facilmente riesco a raggiungere l altro lato e ritornare nel Mondo....

Ecco un altro aspetto fondamentale dell amicizia... la capacitá di ricordarti chi sei anche quando intorno a te non c é nessuno che lo possa riflettere..... A volte i paesaggi nuovi, sconosciuti, sono tanto interessanti quanto pericolosi .... A meno che, con decisione, non si riconosca ad ogni passo la propria impronta.... 

sabato 26 gennaio 2013

A moment to myself....

Un momento di solidutide é dovuto in questo twister di facce, espressioni, comportamenti e momenti differenti e nuovi....

 Un momento per ascoltarsi, per riappropriarsi di un identitá che, per quanto sempre in sviluppo, ha bisogno di parlarsi sottovoce e acarrezzarsi egoisticamente....

Un momento per sorridersi dentro, silenziando i rumori esteriori e alzando al massimo il ¨bit¨ interno....Mettersi un paio di cuffie ed alzare i bassi del cuore, battere il tempo in levare del groove che segue il flusso sanguigno.....

Un momento per rielaborare  la continua condivisione con altre persone che a volte mi fa perdere il  ritmo .... Il mio personalissimo RandB si confonde e si scontra con il sound  latino di questo posto tanto distante quanto intrigante.... 

Approfitto di un momento per schioccare le dita, chiudere gli occhi e lasciarmi andare sull onda della mia musica....

Mi rifletto per la prima volta, attraverso gli occhi di persone che continuo a conoscere ma non riesco ancora a comprendere completamente,  scoprendo aspetti di me che ancora non conosco e non so gestire... Ma questo alla fine è il bello... aver sempre un posto nuovo da esplorare, una montagna da scalare ed un armonia da plasmare e rimodellare in continuazione.... Niente è mai statico, stagnante .... Bisogna sempre coltivare con amore il proprio giardino, in base al cambio delle stagioni e del clima.....

Un momento per focalizzare l attenzione sulle varie intonazioni del mio essere, affinando l intonazione e prestando attenzione ai salti di ottava, sentendomi allo stesso tempo straniero  e semrpre a casa.....


Un momento per riaprire le porte dei miei sensi che a volte si chiudono ermetici  per proteggermi da invasioni barbariche... E se non posso  farlo ancora, per lo meno posso aprire una finestra per  guardare fuori ......
 Le differenze accentuano i miei limiti, la mia ignoranza che si maschera con sarcarsmo e a volte con rifiuto mi suggerisce di rimanere al caldo del mio camino, la sicurezza delle mie valli circondate da altissime montagne..... Ma se cerco nel fondo l´amore per una vita che si intenda come scambio, conoscienza e progresso, non posso che sorridere delle mie deficenze ed accettarle ...... Lasciarsi attraversare da correnti sconosciute e vedere che succede ...


Un momento che  serve anche per curare le ferite e gli acciacchi causati da involontarie cause esterne, per depurare filtri sensoriali che a volte non permettono una visione piú ampia e completa....




Un momento per chiamare il mio nome ad alta voce, cantare di nuovo la mia storia e innaffiare le mie radici per continuare a germogliare anche se il sole che mi da energia é un sole sconosciuto ......