lunedì 29 aprile 2013

GIROVAGARE NUDI

Muoversi, spostarsi, inscatolare, togliere dai cartoni, trasferirsi, resettare il la bussola e ristabilire nuovo centro operativo.....
Ansia di ordine... che tutto sia al suo posto in tempi brevi con un residuo di angoscia latente perchè non si sa per quanto la nuova destinazione rimanga campo base.
E' un pò la storia della mia vita.... Avanti e indietro, sopra e sotto, carica la macchina, schizza e ... sentiti a casa....

Un'esigenza, quella dell intimità fisica, che un individuo sviluppa mano a mano che separa il suo io da quello della famiglia prima e delle amicizie poi.
E credo sia qualcosa di storicamente legato all evoluzione umana... dalla comunità all individualismo per arrivare a chiuderci in scatole microscopiche più o meno comode e accoglienti pur di mantenere netti confini tra ME  e TE.
Concettualmente non approvo. Si potrebbero riorganizzare questi spazi urbani ( per lo più atrocemente tristi) per rendere più piacevole una convivenza con altre persone, ma mi rendo conto che, al giorno d'oggi, io in primis, non ci starei mai dentro!
Sarebbe bello vedere intorno a noi, invece di alveari o gabbie per galline, strutture più armoniose, costruite per un senso del bello e pratico e non solo per ridurre costi e ottimizzare all'estremo gli spazi.
Speriamo solo di non finire come i giapponesi   cinesi?) che hanno delle cuccette tipo bara con televisione nelle stazioni per non perdere tempo la mattina per andare al lavoro.
Mi rendo conto, un pò per cultura, un pò per abitudine che ho bisogno, soprattutto nella sfera della relazione amorosa,di uno spazio che sia nostro rifugio ( e solo nostro) e mio nido nel quale ripararmi dalle intemperie.

Ma è anche una questione di ordine mentale. Passati ormai quasi quattro mesi in case di parenti, con le valige sempre fatte, cartoni mezzi aperti dai quali spulciare qualche abito o oggetto indispensabile alla mia vita quotidiana, ho bisogno di ordine.
Ordine fisico, materiale, che può aiutare anche un ordine mentale e sensoriale. Insomma mi viene più facile progettare la mia vita se ho i miei libri nella libreria e i vestiti nell armadio. Poi se si aggiunge che posso girovagare nudo per spazi che, anche se solo relativamente, possa definire MIEI, meglio ancora.

Ovviamente anche l'intimità di una coppia si giova moltissimo dell'indipendenza logistica.
Non ha prezzo poter strillare o farsi coccole a qualsiasi ora del giorno e della notte in una qualsiasi stanza della casa! Ed è anche un pò svuotare borse di compromessi che si riempiono a dismisura durante, chiamiamole per così dire, convivenze forzate.
La prima cosa che ho fatto quando mi hanno confermato la disponibilità dell'appartamento è stato un sospiro di sollievo. Ho proprio buttato fuori aria dal corpo, metafora eloquente di una sensazione di leggerezza, di scarico peso, che acquista un'accezione anche fisica oltre che mentale o morale.Ahhhhh, butta fuori tutto quello che mi sono tenuto dentro... Le cose che avrei voluto fare e non ho potuto, quello che avrei voluto dire e a volte gridare e mi sono tenuto dentro mordendomi la lingua!

E poi c'è tutta una parte ludica di arredo e disposizione di oggetti e mobili nell'ambiente. Anch'essa
parte dal materiale per raggiungere altre sfere dell 'essere. Ricordo, nelle mie varie locations, che quando passavo per un periodo X, insomma un momento sul quale porre attenzione, cambiassi ogni volta la disposizione dei mobili. Un cambio di prospettiva, una visione nuova, che spesso mi aiutava anche nell osservazione e metabolizzazione di altri eventi.
La decorazione è un altra parte che mi diverte e tuffarsi nell infinità di inutilità casalinghe, è ancora più divertente se fatto in due. Cercare di trasmettere la propria impronta ad una nuova casa è sempre qualcosa di stressante da un lato, ma completamente piacevole e intrigante dall altro.
Per cui mi butto in questa nuova avventura, e tra tende, lenzuola, mensole e padelle io el mio fidanzato, passeremo sicuramente momenti simpatici ed intimi. Magari nudi!

sabato 27 aprile 2013

Il fardello del mago

Non mi interessa definirmi maturo, adulto, uomo..... Mi interessa evolvere, andare avanti, o a destra o in alto; comunque muovermi. E quando decido di stare fermo, è perchè lo scelgo completamente.
Il mio ritorno alla terra natale, si sta verificando anche come test di localizzazione geografica, per capire dove SIA IO ADESSO. 
Tornare al km 0 per avere un punto di partenza dal quale decifrare longitudini e latitudini dell essere, mi sta dicendo parecchie cose.
Cinque anni, per quanto in terre limitrofe, fuori dal mondo che fino ad allora conoscevo, mi hanno fatto evolvere.... Non pensavo tanto.... Come il classico eroe fiabesco che lascia la patria per conoscere e conoscersi, per farsi più forte e più consapevole di se stesso, attraverso peripezie e pericoli, anche io ritorno nel mio paesello più solido, più pieno, più sicuro e soprattutto più sereno.... Tutto ciò completamente inaspettato ovviamente.... 

Pensavo di essere completamente sperduto, privo di direzioni, di aver fallito ogni tentativo di realizzazione.... Ma qui si ritorna al discorso della prospettiva.... La vita, il cosmo, il nostro carma, Dio, chiamatelo come volete, da e toglie... Nel senso che scegliamo SEMPRE cosa mettere nel nostro zaino ma ovviamente TUTTO non ci sta. Decidiamo di lasciare qualcosa per far posto a qualcos'altro,ci aggiustiamo le cinghie, proviamo il peso sulle spalle, e riprendiamo a camminare....
E quello che questi paesaggi, gli amici di sempre, i miei genitori ed il mio uomo mi rispecchiano, oggi per lo meno, è che sono sereno con il mio fardello.
Ho lasciato fuori i rimpianti, ho maneggiato le delusioni per trasformarle in lezioni e possibilità, ho deciso indagare di più sulla mia vita e sono contento del mio cammino......
Mi rendo anche conto che, senza accorgermi, ho lasciato scivolare fuori, da un buchino che non avevo notato prima, la rabbia, l'astio, l'intolleranza che piegavano la mia schiena e mi rendevano così difficile camminare .... 
Ho ancora con me oggetti da forme strane dei quali mi voglio liberare o trasformare anch'essi, ma per il momento li porto con tranquillità, aspettando l'occasione di imparare qualche trucco da alchimista o trovare qualcosa per cui valga la pena una pausa e una ridistribuzione degli spazi dello zaino.




Sono contento perchè so di avere il bagaglio necessario per incontrare i miei demoni, di guardarli negli occhi e di sedere con loro a chiaccherare intorno ad un fuoco campestre durante lunghe notti stellate.

Non ho paura di inciampare e cadere perchè so che posso rialzarmi e continuare. Mi sento in pieno possesso del mio corpo, del mio cuore e della mia testa.
Scopro meravigliato di avere accesso ad alcune porte sensoriali che alcuni non possono aprire ed altri neanche vedono.... Ho l'occhio lungo come si dice... Posso intuire i cambi climatici e prepararmi per tempo.
Non mi capita spesso di elogiarmi, sono sempre nella posizione di guardare verso l'altro e dirmi "guarda quanta strada ti manca ancora" ; ma oggi mi sento in diritto di guardarmi indietro, intorno e dirmi "bhè, per il momento non c'è male !"

Mi ritrovo a vivere di nuovo situazioni che si sviluppano su modelli comportamentali dettati dall abitudine e non sentirmi più tanto comodo. Come riprovare ad indossare un vecchio abito trovato nell armadio e, per quanto la taglia e la vestibilità vadano bene, non ci sente più a proprio agio.... Time to move over..... 
E anche qui come per la scelta degli strumenti e degli attrezzi più idonei, anzi no, più utili al viaggio, anche le persone che ti accompagnano possono cambiare... Questo è un pensiero che mi terrorizzava.
 Ma ora non ho più paura. Niente costrizioni. Voglio troppo bene alle persone che ho intorno per non permettere loro di intraprendere il proprio cammino solitario, o in compagnia di altri. E si ritorna sempre al vecchio discorso in cui si dice che AMARE NON E' POSSEDERE, MA RENDERE E RENDERSI LIBERI. E io ci credo tantissimo 
Io spero che tutti i miei affetti possano sperimentare, assaggiare, plasmare e creare la propria libertà.


Sono questi giorni veloci vivendo nel mio passato, nel senso geografico del termine, che mi danno l'occasione di vedermi attraverso le mie interazioni con il mondo.
Mi sono visto accogliente in più di una situazione che non tollero e non giustifico più; ho percepito molto spesso un io altrui ( prendo espressione dalla cug sicuramente con sua autorizzazione) e l'ho colto e incontrato quasi senza rendermene conto. Diverse volte, in questo mese, ho sperimentato la divina possibilità di escludersi momentaneamente per includere un altro che in quel momento stava chiedendo in qualche modo aiuto o che comunque gridava bisogno di attenzione.
E questa epifania ha iniziato poi un processo di collegamento neuronale velocissimo su quante altre volte in passato lo abbia fatto senza viverlo coscientemente. Ed è proprio rendersi conto i ESSERE, di vedersi e percepirsi attraverso l'altro, che mi rende più reale, più protagonista della mia vita.

Fantastico! Essere capace di togliere qualcosa dal mio dallo zaino famoso per metterci qualcosa di un altro è un esperienza che per contrasto mi riconferma come individuo... Mi da pienezza... Non so bene come spiegarlo con parole però è come se ESSERCI per qualcun altro, completamente, significa ESSERCI per se stessi, completamente.
Ovviamente non parlo di azioni, o non solo di quelle ... E' proprio una forma di manifestarsi al mondo.

Cercando di spiegare e spiegarmi un concetto tanto esperibile, mi piace pensare ai maghi delle mie serie fantasy. I maghi possono creare scudi di energia per proteggersi. Da qualsiasi cosa. Siano pioggia, freddo, o attacchi di altri maghi, possono estendere il loro potere magico verso l'esterno ed evitare di essere toccati.
Possono però anche decidere di donare la loro energia ad un altro per curarlo, per dargli più energia, e quindi toccare. Possono ovviamente anche scegliere di trarre energia dalla terra, dalla natura e anche da altri maghi e quindi essere toccati.
Ovviamente se si esagera nel toccare, essere toccati o nell essere intoccabili , si spezza un equilibrio armonico e ci sono delle conseguenze (sempre interessanti per altro).
Bhè, io ero convinto che fossi intoccabile, che fossi stato e che lo sarei stato per tutta la mia vita.
Scopro qui che, spesso posso toccare ed alcune volte posso essere toccato; ossia lasciarsi invadere dalle energie di un altro, condividere momentaneamente il peso dello zaino, senza aspettarsi lo stesso a cambio, senza rimpianti, senza malizia, ma con l'anima aperta, e con sommo rispettabilissimo onesto e puro amore.

Continuo quindi il mio viaggio, sperimentando magia, provando nuovi legami alchemici, facendo circolare energia, che se apparentemente individuale, è comune a tutti... a tutto....