lunedì 3 luglio 2017

POTA IL TUO BONSAI - tanti auguri a me e a te-

Oggi è il mio compleanno. 37 anni di vita. Come mi sento? Sfatto e stanco perché ieri ho pre-festeggiato in solitaria con troppo cibo e troppi film. 
Ma stamattina sono tranquillo. In questo preciso istante non ho aspettative, non credo succederà niente di particolare e non mi sento diverso da ieri. Mi sento sereno, grato di aver ricevuto i primi auguri da persone care, non molto contento di essere al lavoro, ma alla fine chissene. 

E’ un giorno normale, come gli altri, ma è anche un giorno molto speciale. Non so bene come spiegarlo però quest’anno non mi interessano festeggiamenti, men che meno ricevere regali o torte. Sto vivendo un mini-party dentro di me, un brindisi tra Ivano e Ivano insomma, un auto pacca sulla schiena e un “dai ci sei arrivato quasi integro..”

Sono incuriosito da questo numero, dalla mia età, dal mio essere adulto e dal modo nel quale io percepisco questo stare al mondo. Dentro di me c’è ancora un ragazzino, che non sa cosa vuole fare. E devo dire che questa sensazione è familiare e pacifica; probabilmente è l’ostacolo che mi fa stare in questa bolla di Peter Panismo ma è comoda. E soprattutto mi da speranza perché vedo ancora il mondo attraverso la lente caleidoscopica del possibile

 Mi interessa oggi, adesso, e so che quest’anno è successo  qualcosa. Forse è  solo  spuntato un nuovo ramoscello timido ed esile che si seccherà sacrificandosi per dare più energia al ramo principale del mio albero o forse e’ nato qualcosa di nuovo e duraturo. Una diramazione che con attenta potatura, potrà dare nuova forma alla mia chioma.  E’ l’anno della metafora con l’albero. Mai come oggi vedo la mia vita, le mie scelte e il mio possibile, come un bell’albero cicciotto con le sue radici che affondano nella terra e i suoi rami che si protendono verso il cielo.

Giusto ieri, alle porte della mia nascita, ho potato per la prima volta il mio bonsai, su indicazione di un caro amico che vive in Spagna e che è qui in Italia proprio in questi giorni.
-Ce l’ho anch’io questo bonsai, ma non lo poti? –mi chiede dopo  cena.
-Potare? Ma va! E’ già un miracolo che sia vivo!-rispondo basito dalla domanda.
-E allora cosa tieni a fare un bonsai ? Devi curarlo, dargli forma.-
-Ah, effettivamente in Karate Kid il maestro lo spiega come si debba fare con i bonsai, però non mi è mai venuto in mente. Ho così paura che muoia, che mentre cresce e fa nuove foglie non mi sogno nemmeno di sfiorarlo!-
E mentre parlo, mi immagino subito un parallelismo tra la mia situazione attuale e il mio bonsai. Quel cosa lo tieni a fare un bonsai, è stato registrato dal mio cervello come "ma cosa ce l'hai a fare una vita se non le dai la forma che vuoi?"

Così ieri, per la prima volta, ho deciso con coraggio di mettere mano alle forbici e decidere di dare una forma al mio albero.
Curioso ed interessante che il cosmo mi abbia regalato questa potatura alle porte del mio 38ettimo anno di vita. Al meno per me. In realtà colgo un regalo enorme, un insegnamento, una nuova occasione: dai forma alla tua vita, scegli e muoviti verso una direzione anche se ancora non esiste.

Ho sempre scelto gestendo quello che viene, poche volte decidendo prima un percorso. Ed ogni volta mi si chieda di dare forma alla mia chioma, rifuggo titubante perché è più semplice lasciare crescere come viene senza forzare. Ma capisco ora che non si tratta necessariamente solo di lasciar andare o forzare. Esiste anche il dare una direzione, progettare, muoversi verso, credere insomma in qualcosa che ancora non c’è.
Che è poi la fiducia che il seme ripone nella terra, dello spermatozoo nell’ovulo e del credente nella divinità.
Ieri, con la mano tremante mentre sceglievo di tagliare un bel ramo ciccione nella speranza che nascano nuovi rametti tra le fronde più basse, ho capito che è giunto il momento di rischiare qualcosa, di progettare e di affidarsi. Al proprio intuito e alla buona sorte.
E’ stato un instante magico intriso della mia volontà di dare nuova forma alla natura e di una fiducia nel cosmo che non lascerà morire l’albero ma anzi favorirà nuovi rami.

Anche io mi sento albero. Sono albero e giardiniere allo stesso tempo. E oggi ho iniziato a potare i miei rami.
Buon 3 Luglio.