Ed in questi giorni l'ho vissuto appieno con un sacco di problemi sorti nell organizzazione della mia nuova avventra.... Però , dipanati i nodi, disincagliata l ancora dagli scogli e pulita l elica dalle alghe, la partenza è molto più piacevole........ E cosi`rifletto sull importanza degli opposti.
La gioia che sto sentendo nel constatare che i pezzi di un puzzle finalmente si combinano tra di loro è direttamente proporzionale alla difficoltà incontrata per identificare la relazione tra le singole parti.
Contrapposizione, così palese nel mio essere lunatico, è ritmo, è movimento...E` avvoggelrsi in coperte sul divano perchè fuori fa freddo, è svegliarsi tardi il sabato perche`tutti i giorni ti svegli presto, è tornare a casa e togliersi le scarpe dopo una giornata frenetica... .
Mi sono sempre preoccupato per non seguire un apparente coerenza, almeno agli occhi degli altri.. per non essere sempre lo stesso... ossia il simpatico o l antipatico, lo sportivo o l apatico, il sognatore o il cinico....
Però, più passa il tempo mi rendo conto che io, ma credo tutti, siamo tutti, siamo un affollatto condominio di pazzi che poche volte si mettono d' accordo ...
E quindi mi muovo costantemente tra cielo e terra, acqua e fuoco, tra giorno e notte, sognando con l`opposto ma di fatto godendo la relativa assolutezza del momento.
E quante volte mi perdo, incapace di astrarre e riconnettere con un essere piu`saggio che sa che accovacciarsi e stare vicino al suolo serve solo per spiccare un salto più alto ( e più in alto si salta più veloce si ricade...).
Non so bene perchè però precisamente pensavo alla tradizione folclorica messicana di celebrare la morte in alcune feste che ad una prima impressione mi sembravano per lo meno macabre. Se si festeggia, ossia si sta celebrando, perchè teschi e scheletri dappertutto perche`questo tono alla Dario Argento?
E la risposta è semplice ed il suo significato, a mio avviso, saggissimo.Gioco tra opposti.
Avere sempre presente la morte, permette di apprezzare di più la vita, e forse questo e` uno dei piccoli trucchi che le popolazioni dell america latina in generale possiedono per godere di più della vita in quanto tale.
A differenza della cultura occidentale, per esempio, che non parla della morte, la sfugge, la nasconde con chirurgia plastica e con oggetti materiali che perdurano nel tempo, con fiori di plastica e tette di silicone.
E immagino che per noi "del mondo sviluppato" è piu`difficile essere felici perchè non accettando l inevitabile, non ci accettiamo completamente. La voglia di immortalita`materiale ci allontana da chi e cosa siamo. E come si può con queste premesse di godere del semplice fatto di ESSERE vivo e poter vivere e condividere esperienza?
L accettare la morte come parte di un ciclo, e`accettare la vita completamente, e`accettarsi come uomo che, per lo meno in questa esperienza terrena, nasce cresce e.... si tasforma o muore, parole sorelle in questa accezione.
Con una mente più aperta, uno spirito più vicino alle madre terra, potremmo insegnare che la morte è una porta, un passaggio, nè più ne meno. E` come quando Mario Bross salta dall asta ed entra nella porta del castello per passare al livello successivo.
E mi rendo conto che, se fossi più in pace con la mia natura mutevole, se accettassi veramente la caducita`del mio corpo, potrei coltivare di più l immortalità del mio spirito. Potrei essere libero della spirale capital-consumista per dedicarmi di più ad "ingrassare" cio`passera, con Mario, al seguente livello.
Ma chiaro è che siamo anche corpo, e che come una casa, habbiamo il dovere/piacere di renderlo e mantenerlo piacevole e comodo durante il tragitto.
Difficile mantenere un equilibrio tra " dentro e fuori"....
Interessante addentrarsi nell arte della compenetrazione tra gli opposti...
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