lunedì 11 aprile 2016

RIFLESSIONE DI PRIMAVERA

Oggi mi sono svegliato male, malinconico, rincoglionito e credo che la ragione si nasconda dietro al fatto che ieri, Domenica, non ho fatto assolutamente nulla. Con nulla intendo nessuna azione che mi abbia fatto sentire vivo, che esisto e partecipo in un mondo, nel mondo che mi circonda e che in teoria plasmo.

Perchè in realtà ho fatto delle cose…Appena sveglio, mi sono attivato per fare la spesa, pulire la casa, lavatrici, insomma ho fatto la massaia per un 4 ore… Però poi, Gianni se n’è andato ed io sono sprofondato nel divano ….E’ vero che da un lato aspetto la domenica divanosa, ma ieri mi è sembrato sbagliato….. C’era la primavera, la natura che vibra e io inanimato come una salsiccia sottovuoto…. Aspetto sempre il week end per il relax, per il dolce non fare, per non programmare, per non obbligarmi a rispettare orari…. Eppure, come ho sentito dire da una collega stamattina, meno fai e più sei stanco….. Ed io stamattina sono stanchissimo pur essendo andato a letto presto ed avendo passato una mezza giornata pseudo- vegetativa…..Mi infastidisce sentirmi così inutile e senza senso solo per un pomeriggio passato a guardare una serie ….. Ma forse è l’accumulo dovuto ad un periodo di inattività animica che adesso fa sentire la sua fame! Ed è proprio una sensazione simile alla fame quella che mi ha pervaso…. Qualcosa in me reclamava nutrimento ed io non potevo fornire la sostanza per sfamarlo confondendo il suo bisogno per voglia di cibo e sigarette…. 
E adesso che ci penso a tanti capita di fare lo stesso… Quel senso di vuoto che si sente, che si cerca di azzittire con droghe, alcool e cibo, insomma con eccessi che distolgono solo l’attenzione ma che in realtà non saziano, anzi divorano…. Qual è il cibo di cui abbiamo bisogno? Quale tipo di nutrimento ci permette di sentirci sazi???? Ad ognuno il suo …. E ad ognuno lo sbattito per trovarlo….. Rimane il fatto che oggi sono infastidito ed ancora affamato perché ieri sono rimasto senza pranzo e senza cena…. Cosa mi riempie, cosa mi rende sazio e pronto per un sonnellino riposante? Sicuramente la musica… Cantare e scrivere canzoni è un lauto banchetto, di quelli che quando hai finito devi slacciare il primo bottone dei pantaloni, di quelli che ti appoggi allo schienale della sedia ed emetti un “UFFFFF” di soddisfazione. Poi c’è l’attività fisica: camminare andare in palestra, correre sono un secondo corposo di quelli che riempiono ma non ti tolgono il respiro. Dopo una pietanza del genere mi sento pieno di energie, pronto per affrontare quel che rimane della giornata. Insomma per ognuno di noi credo ci siano delle attività che ci fanno sentire “a posto” con noi stessi…. Io nascondo spesso quest’esigenza con il lavoro… La settimana per me fila sempre liscia perché lavoro…. La sera arrivo stanco (sarà poi vero?) e ciao… Due ore di divano sono giustificate… Ma sono un falsissimo…Perché a me del lavoro in relatà non interesse assolutamente niente… Lavoro perché mi serve denaro ed il mondo più semplice per farlo è non scegliere…. Fondamentalmente è una situazione di comodo per non mettersi in gioco veramente….. Il lavoro mi dice a che ora svegliarmi e mi tiene impegnato tutto il giorno. Così facendo, pur non dando niente di mio e fondamentalmente non ricevendo niente in cambio (di vivo intendo), io sono giustificato per non fare poi nulla…. Così al nulla del lavoro (o quasi, se escludo qualche contatto umano vero e la tanto amata palestra) aggiungo il nulla del dopo lavoro e la mia vita è piena di nulla, di momenti , attività e non-attività falsi, che non hanno niente a che fare con il “NUTRIMENTO”… Insomma una vita che potrebbe fare chiunque non solo Ivano.
E forse, il realizzarsi, capisco ora mentre lo scrivo è rendere la propria vita unica nel senso che quello che fai durante i tuoi giorni, le tue passioni, le tue vicende le puoi vivere e fare solo tu.…. Condividere sempre, ovvio, ma viverle solo tu. Invece noto che la mia vita al momento, a parte la musica e la mia relazione con Gianni, potrebbe essere quella di milioni di altri sprovveduti e distratti come me.

 Che fare quindi? Obbligarsi o lasciar andare ed osservarsi? E questa fame che si può saziare solo con determinati alimenti come gestirla?  Ed è sempre uno scontro con la mia indolenza, questa continua ricerca della stasi solo nella mente però , perché poi in realtà ho bisogno di attività…. Ed allora devo forzare un po’ la mano? Non mi piace sentirmi così pesante e vuoto allo stesso tempo…

E anche vero che sono in assuefazione con una serie sui pirati e quindi ieri mi sono goduto un 4 ore di abbordaggi ed intrighi… E stamattina mi sento come se avessi solcato mari in tempesta e esplorato spiagge caraibiche….. Che palle! Può essere che ci sia di mezzo anche il cambio di stagione, che per me, più passano gli anni più sento come traumatico, o semplicemente mi sto intristendo sempre di più.
Ma in realtà credo che ci sia una parte di me che ha voglia di fare, ma vuole slacciarsi da vecchie abitudini e non sa come attuare…. Una forza imprigionata, una tensione disattesa….
E mi piacerebbe scrivere è arrivato il momento, da oggi in poi… e tutti quegli incipit positivi ma so che probabilmente continuerò a trascinarmi verso un altro nascondiglio di inattività….. Comunque per lo meno mi osservo mentre passo dal divano al terrazzo per farmi una sigaretta, per poi rientrare, ributtarmi sul divano e schiacciare play… C’è un senso di non-vita ( la parola morte è un po’ troppo forte ) di pesante materia vuota.
Il giorno prima ad però, è stato molto interessante. Nel pomeriggio sono finito su un monte, dopo un sentiero in un bel bosco e con Gianni e una cara amica, ci siamo seduti su un prato ad osservare uno stupendo panorama ed un cielo fantastico. Lì mi sono sentito vivo, parte integrante di un sistema splendido, pulsante come il vento che mi avvolgeva, fresco e lussureggiante come l’erba sotto le mie mani, maestoso ed imponente come le montagne intorno a me…. Ho la fortuna di vivere in un luogo che nasconde piccoli tesori naturali, anche se  la mia forza di inerzia vince sulla mia curiosità dello scoprire.
Oltre ad osservarmi  in questo periodo di stasi e distacco, mi sforzerò per mettermi in movimento ed andare alla scoperta delle gioie naturali che questa provincia ha da offrirmi.
E’ veramente un periodo strano; non ho voglia di fare praticamente niente, di vedere gente, di organizzare, di parlare ….. mahhh…. Ieri per la prima volta in settimane, ho sentito un leggero fastidio, un pizzico d’inedia dovuta alla mancanza di relazioni e di movimento.
Ci sono dei momenti nei quali mi sento sconfitto, al tappeto, fisicamente e mentalmente mentre altri in cui sento come un’ancora esterna che mi trattiene dentro il perimetro di casa. E ora mi sembra che sia così da secoli. Il 2016 è iniziato come un anno per fare, per muoversi, per incontrare e sviluppare talenti, mentre ora mi guardo e vedo un sassone che neanche rotola per la forza di gravità. Ci sono stati imprevisti, contrattempi, spaventi, accidenti ed incidenti che mi hanno svuotato energeticamente ed ogni piccolo movimento è uno sforzo enorme. Non è la prima volta che vivo questa sensazione di autoprigionia indotta e sicuramente avrà il suo perché, ma il fatto che ora lo senta come un fastidio, forse significa che ha svolto il suo ruolo, permettendomi, spero, di andare oltre ed incontrare un altro me stesso.
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