Domenica mattina, seduto al tavolo di fianco alla finestra. Una tazza di caffè bollente con latte di soya e fuori piove...
Adoro la pioggia e mi piace il cielo coperto, che attraverso quel grigio delle nuvole irradia comunque luce. Tempi difficili ma c'è speranza.... E così trovo una corrispondenza tra il fuori e dentro di me...
E questi per me sono giorni difficili, sicuramente giorni vivi, anche quando sto a casa da solo e saltello tra un libro, il blog, le pulizie e un film. Sono pervaso da un bipolarismo quasi esasperante. Da una parte la fame di azione, movimento, incontro e dall'altra la richiesta di un ego un pò frustrato che vuole attenzione, stasi, isolamento. E spesso io non so dove sono.
Sono giorni complicati e talvolta poco comprensibili. Per ogni esperienza positiva io stia vivendo c'è come un contrappasso divino che mi butta a terra. Per ogni PIENO c'è, inevitabilmente, un VUOTO.
So che la nostra vita è un'onda che si rincorre, quanto sali tanto scendi, però mi ritrovo spiazzato, in questo mio nuovo sentire, quando incontro ancora una parte, un vivere me stesso che mi lascia senza parole ed incapace di agire.
Così io, pur cercando di alimentare e fomentare una parte di me che agisca creativamente nel mondo, che cammini nella luce, non posso evitare di incontrare l'oscurità. Però, per quanto decida di incontrarla non mi ci voglio più avvolgere.
Osservare senza forzare e senza assecondare... Ma rimango comunque basito.
Ad esempio, quando sono preso male, quando sono nel lato oscuro diciamo, non ho voglia di vedere nessuno; e nel caso stia comunque tra le persone rimango in silenzio, riflessivo, non partecipo, mi distraggo, tutto il mio corpo mi chiede di scappare via, subito. Nel momento in cui non sto bene con me stesso, perchè credo che il dunque sia questo, ciò che mi specchiano gli altri, anzi, ciò che percepisco io, è un immagine di solitudine estrema, di separazione. Io nella mia palla nera, con la maschera ed il respiratore, e gli altri, fisicamente accanto a me, ma immersi in un mondo di colori e calore.
Quando sono in Dart Vader, perdo l'uso dei miei sensi. E in questi giorni mi tolgo e mi metto la maschera con una velocità disarmante!!!!
Ma, scrivendo ora, mi rendo conto che la soluzione è viversi, sempre! Masticarsi, rigurgirtarsi se necessario, ingoiarsi e ribaltarsi soprattutto nei momenti dark. Non solo accettare o rifiutare, ma abbracciare e conoscere, riconoscersi in quei momenti e riequilibrare luce e tenebre.
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E a tal proposito, Venerdi ho partecipato ad un incontro con una minuta dottoressa antroposofica. Carina, accogliente, pocket, di quelle che ti porteresti sempre in tasca per consultarla ogni qual volta si abbia un dubbio. E' stata un'esperienza interessante per 2 motivi: prima di tutto l'argomento, ossia i 12 sensi individuati da Rudolf Steiner. Questo folle illuminato ha descritto 12 sensi come finestre sullo spirituale, come strumenti che che l'uomo può riscoprire attraverso la luce per rimettersi in contatto con il divino, ossia con il proprio io e quello dell'altro. Certo non sono io chi possa dare una spiegazione esaustiva di questo tema tanto vero, completamente dell'uomo ma allo stesso tempo tanto complesso ma, oltre ai 5 sensi comuni a tutti se ne aggiungono alcuni che hanno risuonato, vibrato in me più di altri. Sono il senso della vita ad esempio, stupendo, il senso della percezione del proprio benessere e l'utilità di sentire, capire e gestire il dolore. Quante volte ringraziamo o ci rallegriamo per essere in salute? Non poniamo forse solo l'attenzione su noi stessi quando NON stiamo bene? Interessante vero?
E poi il senso dell'io nell'altro. Ossia la capacità di incontrare l'io di un altro essere umano. Come giustamente disse la dott.ssa l'uomo è ben lontano dal raggiungimento di questa capacità però ci si può avvicinare ad essa attraverso l'esercizio del perdono. E qui, il messaggio che mi ha dato uno schiaffo cosmico e mi ha fatto cadere a terra sgomento.
Il perdono non inteso come "si dai va bene, siamo di nuovo amici, ok" o " mannaggia a te, ma per sta volta..... " Il perdono come lo descrive il Cristo, o chi ha scritto la sua biografia (non mi piace usare figure bibliche o religiose ma questa è la più esplicativa non ce n'è) che nel perdonare FA SUOI GLI ERRORI DEGLI ALTRI.
Wow!!!! Oltre l'empatia, la compassione, qui si entra proprio nell'altro e ci si identifica, ci si unisce e si diventa uno! Come la fusione tra Goku e Vegeta insomma!
Vuol dire entrare così tanto in comunione con l'altro da poter vivere e condividere i suoi errori, le sue mancanze... Karmicamente parlando, io ho fatto del male a te in un altra vita, e tu adesso lo fai a me. Tu sei ora il mio carnefice (che brutta parola) perchè io sono stato il tuo in una vita passata. E comunque se ci stiamo incontrando, qualsiasi siano i ruoli va bene così.E qui si apre un mondo di possibilità di amore quasi infinito. Impossibile non riflettere sui miei genitori e su mio fratello... Arg!!!!
La seconda ragione per la quale Venerdi sera è stata una bella, viva, vera serata è perchè sono stato in mezzo a gente che non conosco. Incominciando dall'attesa dei cugis fuori dalla scuola dove si è tenuto l'incontro, sono rimasto piacevolmente stordito da questa onda calda di saluti da parte di sconosciuti che passando davanti a me, con un ciao mi dicevano "siamo nella stessa barca".
Venerdi ho fatto un primo passo per incontrare il mio "orsismo" che negli ultimi tempi si è sempre più accentuato. E mi sono osservato. E mi sono divertito.
All'inizio, ero rigidissimo, di fianco la cugi, che pur essendo famiglia in quel contesto era più con gli altri. La prima sensazione è la separazione e la nudità. L'esigenza di correre al riparo, di rintanarmi.... Mi sono concentrato sull'oratrice e credo che il mio sguardo fosse così intesto da averle consumato un pò i vestiti, e poi, dopo circa mezz'ora ho girato timidamente lo sguardo e ho visto gli altri. E ho soffermato lo sguardo su tutta quella gente, sconosciuti certo, ma non per questo così lontani da me...E con l'osservazione ho immaginato vite, percorsi, scelte, momenti difficili... La postura, gli sguardi, il modo di vestire ..... Persone: tante, diverse, ma tutte lì, come me... E sinceramente sarei stato ad osservarle per ore... Insomma sono stato in mezzo a gente che non conosco e sono riuscito quasi a stare a mio agio... Ed è questo una cosa su cui voglio spingere, perchè cosa c'è di più bello, di più vero della condivisione? Anche se qualcuno non ti piace, se non vorrai più rivederlo, ognuno ha qualcosa da dirci, un immagine nella quale rifletterci, un mondo che possa arricchire anche il nostro.
E comunque, dopo questa serata vibrante e per tematiche e per esperienza fisica se vogliamo, sono caduto nel lato oscuro.... Questa sensazione mi ricorda molto quando facevo dei concerti con il mio gruppo musicale... Il momento della performance era stupendo, era un espressione vera e diretta del mio io, e poi, quando tutto finiva, rimaneva il nulla.
In realtà si tratta di un illusione, perchè tutto dipende dalla mia prospettiva..... Il mondo è sempre magico e colorato e vibrante e vivo, non solo in alcuni momenti, e questo è il concetto base sul quale voglio lavorare...... Esercitare i miei 12 sensi per vivere pienamente, ogni secondo di questa impegnativa e gratificante vita.
E decido proprio ora, di forzare il mio ego e spezzare degli schemi che limitano i miei sensi... Dart, ti voglio bene, sei affascinante, ma è giunto il momento di passare al lato luminoso... I cugis, arrivo...
May the force be with you young padawan.........