Stamattina
mi sono svegliato con un tremendo mal di testa.
A dire la
verità me lo porto dietro da sabato sera. E credo di conoscerne i motivi.
Noto che
negli ultimi anni, il mio corpo è sempre più reattivo e intollerante ai vari
inquinamenti che gli propino e questo mi da fastidio da un lato e mi semplifica
la vita dall’altro. A ciò si aggiunge che sabato pomeriggio ho frequentato un
laboratorio di pittura creativa; sicuramente ha smosso qualcosa dentro di me e
innescato un processo di depurazione o epurazione attraverso il quale si è
manifestato questo fastidiosissimo mal di testa. Ma lo accetto.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnU4x41miIctTkvT87k0lMAQ87HvCwGhR6p_lqVAHA8au7mUav4M0H6uQmFsNxs1dpstadKLF4fYzL09-_vOAne9zbtw68WikY-XnSXC2-6U6ge2Qc3jaa2Lde1x7fta04nn2SrXLoGok/s1600/fiducia.jpg)
La signora
del laboratorio (non ricordo il suo nome), dotta, accogliente, semplice nei suoi
gesti ma così efficace nell’uso della parola, tra le tante cose
interessantissime che ho subito riconosciuto come vere (questo mi capita ogni
volta senta parlare di antroposofia) ha detto che “Noi abbiamo appesa alle
spalle sempre una cappa regale, un mantello, anche se invisibile, per ricordarci
che siamo tutti principi e principesse, re e regine, insomma che siamo tutti
divini”. Che bello!
Inoltre ha spiegato il concetto di grazia che mi è rimasto particolarmente impresso: ogni uomo, è sempre graziato. Ciò significa che nel nostro percorso incarnato abbiamo sempre una guida. Esistono forze spirituali che ci proteggono e illuminano il nostro cammino. La grazia, ci dice che non siamo soli. Mai. Sta a noi percepirla ovviamente. Siamo sempre immersi in questa pioggia di luce che ci accompagna in qualsiasi vicenda ci capiti bella o brutta (che poi è sempre un punto di vista).
Inoltre ha spiegato il concetto di grazia che mi è rimasto particolarmente impresso: ogni uomo, è sempre graziato. Ciò significa che nel nostro percorso incarnato abbiamo sempre una guida. Esistono forze spirituali che ci proteggono e illuminano il nostro cammino. La grazia, ci dice che non siamo soli. Mai. Sta a noi percepirla ovviamente. Siamo sempre immersi in questa pioggia di luce che ci accompagna in qualsiasi vicenda ci capiti bella o brutta (che poi è sempre un punto di vista).
So benissimo
che questi concetti se non sentiti,
esperiti in un modo altro da quello razionale sembrino e siano cagate pazzesche, ma io per primo ho avuto modo di verificarne
invece la realtà per quanto razionalmente fossi frenato e scettico.
Ed è
bellissimo avere fiducia, credere, sapere di essere qui e adesso non per caso
ma per nostro volere e che tutto ciò che ci succede serve per evolvere e
onorare questo passaggio sulla terra.
E
stamattina, svegliatomi con questo trapano nel cervello, ho deciso di accettarlo,
perché sono fiducioso che servirà a qualcosa. E non importa se non lo scopro
adesso, o se non lo scoprirò proprio. Ho deciso di vivere questo momento, di esserci.
Ovviamente, la prima cosa che ho fatto è chiedermi Perché ho questo mal di
testa? La prima cosa su cui ho riflettuto è quando sia apparso….
Poco dopo il laboratorio di pittura. Immagino e credo quindi che lavorare con
quei colori (blu, magenta , turchese e oro) abbia riverberato in me muovendo
qualcosa… e che quel qualcosa sia entrato in conflitto in qualche modo con il
mio solito modo d’essere che rifugge esperienze per nutrire l’anima. Lavorare su se stessi porta delle conseguenze anche fisiche, e, se si è incartapecoriti, infeltriti come me nel farlo, è probabile che queste conseguenze non siano propriamente piacevoli da vivere. Sono comunque utili e direi necessarie.
Sabato è
stato un pomeriggio "sovrIvano" nel senso che sono stato nella situazione senza
troppi fronzoli o attenggiamenti che solitamente mi definiscono. Sono stato
individuo in mezzo ad altri individui. E sono particolarmente orgoglioso perché
sono riuscito a stare (ovviamente con imbarazzo all’inizio) in mezzo ad un
gruppo di donne che già si conoscevano con età dai 40 ai 60 (credo) senza
etichettare nessuno. A dire il vero è stata la prima cosa che ho fatto, classificare ed
escludere, ma poi, mentre tutti eravamo seduti al tavolo mi sono detto: togli
tutto e vai all’essenziale. Rimuovi il fatto che quella di fianco a te potrebbe
essere tua mamma e l’altra che sembra una signora casa e chiesa. Rinuncia ad evidenziare le diversità e cogli cosa ci accomuna adesso e in questo luogo. Insomma ho
esercitato l’arte dell’incontro (o parte
di essa) è ho incontrato anime, spiriti, entità simili a me con le
quali ho condiviso un intenso e unico momento di creatività.
E questo esercizio di rimuovere superficiali etichette sociali veramente permette di incontrare, di conoscere e
rende le interazioni molto più semplici e vere. Per cui un OLE’ a me per essere
riuscito a spassarmela in mezzo a quelle belle, problematiche, simpatiche
donnine.
Quindi,
avendo ragionato sull’origine del dolore, nasce la mia voglia di accettare questo mal di
testa riflettendo sulle cause fisiche .. .E qui si apre un mondo oscuro e peccaminoso. So benissimo cosa
dovrei evitare e quando non riesco a farlo pago pegno! Latte e sigarette ad
esempio che questo week end ho bevuto e fumato senza sosta!!!!
E poi,
questa mattina, il mio caro mal di testa mi ha ricordato, per una serie di
associazioni, una cara amica che sta attraversando un momento intenso e così ho potuto mandarle un’insignificante
messaggino che magari la farà sentire meno sola.
Questo
sabato è stato interessante per diversi motivi: ho scoperto la pittura a
“straccio”, ho conosciuto persone interessanti attraverso l’espressione
artistica (e quale miglior modo per conoscersi), ho sentito parole interessanti
da una donna con una cultura immensa ed affascinante, ho fatto due chiacchere
con la mia super cugi e mi è venuto mal di testa. Tutto al suo posto.
Ho fiducia.
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