lunedì 29 febbraio 2016

FIDUCIA

Stamattina mi sono svegliato con un tremendo mal di testa.
A dire la verità me lo porto dietro da sabato sera. E credo di conoscerne i motivi.  
Noto che negli ultimi anni, il mio corpo è sempre più reattivo e intollerante ai vari inquinamenti che gli propino e questo mi da fastidio da un lato e mi semplifica la vita dall’altro. A ciò si aggiunge che sabato pomeriggio ho frequentato un laboratorio di pittura creativa;  sicuramente ha smosso qualcosa dentro di me e innescato un processo di depurazione o epurazione attraverso il quale si è manifestato questo fastidiosissimo mal di testa. Ma lo accetto.
Si, ho mal di testa ma sono di buon umore… stranamente. L’esperienza di sabato mi ha lasciato qualcosa, che depositato e  macerando  questi due giorni,
ha prodotto … fiducia.
La signora del laboratorio (non ricordo il suo nome), dotta, accogliente, semplice nei suoi gesti ma così efficace nell’uso della parola, tra le tante cose interessantissime che ho subito riconosciuto come vere (questo mi capita ogni volta senta parlare di antroposofia) ha detto che “Noi abbiamo appesa alle spalle sempre una cappa regale, un mantello, anche se invisibile, per ricordarci che siamo tutti principi e principesse, re e regine, insomma che siamo tutti divini”. Che bello!
Inoltre ha spiegato il concetto di grazia che mi è rimasto particolarmente impresso: ogni uomo, è sempre graziato. Ciò significa che nel nostro percorso incarnato abbiamo sempre una  guida.  Esistono forze spirituali che ci proteggono e illuminano il nostro cammino. La grazia, ci dice che non siamo soli. Mai. Sta a noi percepirla ovviamente. Siamo sempre immersi in questa pioggia di luce che ci accompagna in qualsiasi vicenda ci capiti bella o brutta (che poi è sempre un punto di vista).
So benissimo  che questi concetti se non sentiti, esperiti in un modo altro da quello razionale sembrino e siano cagate pazzesche,  ma io per primo ho avuto modo di verificarne invece la realtà per quanto razionalmente fossi frenato e scettico.
Ed è bellissimo avere fiducia, credere, sapere di essere qui e adesso non per caso ma per nostro volere e che tutto ciò che ci succede serve per evolvere e onorare questo passaggio sulla terra.

E stamattina, svegliatomi con questo trapano nel cervello, ho deciso di accettarlo, perché sono fiducioso che servirà a qualcosa. E non importa se non lo scopro adesso, o se non lo scoprirò proprio. Ho deciso di vivere questo momento, di esserci.
Ovviamente, la prima cosa che ho fatto è chiedermi Perché ho questo mal di testa? La prima cosa su cui ho riflettuto è quando sia apparso…. Poco dopo il laboratorio di pittura. Immagino e credo quindi che lavorare con quei colori (blu, magenta , turchese e oro) abbia riverberato in me muovendo qualcosa… e che quel qualcosa sia entrato in conflitto in qualche modo con il mio solito modo d’essere che rifugge esperienze per nutrire l’anima. Lavorare su se stessi porta delle conseguenze anche fisiche, e, se si è incartapecoriti, infeltriti come me nel farlo, è probabile che queste conseguenze non siano propriamente piacevoli da vivere. Sono comunque utili e direi necessarie. 

Sabato è stato un pomeriggio "sovrIvano" nel senso che sono stato nella situazione senza troppi fronzoli o attenggiamenti che solitamente mi definiscono. Sono stato individuo in mezzo ad altri individui. E sono particolarmente orgoglioso perché sono riuscito a stare (ovviamente con imbarazzo all’inizio) in mezzo ad un gruppo di donne che già si conoscevano con età dai 40 ai 60 (credo) senza etichettare nessuno. A dire il vero è stata la prima cosa che ho fatto, classificare ed escludere, ma poi, mentre tutti eravamo seduti al tavolo mi sono detto: togli tutto e vai all’essenziale. Rimuovi il fatto che quella di fianco a te potrebbe essere tua mamma e l’altra che sembra una signora casa e chiesa. Rinuncia ad evidenziare le diversità e cogli cosa ci accomuna adesso e in questo luogo. Insomma ho esercitato l’arte dell’incontro  (o parte di essa) è ho incontrato anime, spiriti, entità simili a me con le quali ho condiviso un intenso e unico momento di creatività. 

E questo esercizio di rimuovere superficiali etichette sociali veramente permette di incontrare, di conoscere e rende le interazioni molto più semplici e vere. Per cui un OLE’ a me per essere riuscito a spassarmela in mezzo a quelle belle, problematiche, simpatiche donnine.

Quindi, avendo ragionato sull’origine del dolore, nasce la mia voglia di accettare questo mal di testa riflettendo sulle cause fisiche .. .E qui si apre un mondo oscuro e peccaminoso. So benissimo cosa dovrei evitare e quando non riesco a farlo pago pegno! Latte e sigarette ad esempio che questo week end ho bevuto e fumato senza sosta!!!!
E poi, questa mattina, il mio caro mal di testa mi ha ricordato, per una serie di associazioni, una cara amica che sta attraversando un momento intenso  e così ho potuto mandarle un’insignificante messaggino che magari la farà sentire meno sola.
Questo sabato è stato interessante per diversi motivi: ho scoperto la pittura a “straccio”, ho conosciuto persone interessanti attraverso l’espressione artistica (e quale miglior modo per conoscersi), ho sentito parole interessanti da una donna con una cultura immensa ed affascinante, ho fatto due chiacchere con la mia super cugi e mi è venuto mal di testa. Tutto al suo posto.
Ho fiducia.



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