C’è sempre qualcosa che non va, una brutta abitudine da correggere, un atteggiamento da modificare, un cibo da evitare, un sorriso in più da fare (a volte i sorrisi mi costano più di un ora di palestra),qualcuno da ascoltare anche se ti annoia tantissimo. Insomma, volendo guardare, ogni giorno è buono per sentirsi in difetto. E quando c’è qualcosa di predominante , mi faccio investire da un turbine di negatività che mi sbatte giù dalle scale tipo Meryl Streep in La morte di fa bella, ritrovandomi per terra completamente disconnesso (fisicamente e mentalmente).
Grazie a buoni amici che si propongono di aiutarmi posso finalmente iniziare il mio piano malefico
“Operazione talento” ed incominciare ad immergermi nel mondo, il mio, e quello degli altri. BUHUHU!
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Per cui calma…. Volontà, intenzione, apertura mentale e di spirito e…. una cosa alla volta. Fermandosi per un momento, osservando ciò che si muove intorno a me, ho identificato due tipi di azioni, che, per iniziare il mio percorso vanno più che bene.Prima di tutto andare dalla dottoressa antroposofica per aiutarmi a curare un corpo che ho trascurato troppo a lungo evitando le inutili torture e bombardamenti chimici della medicina allopatica.
In secundis frequentare la corte Dalì che è la casa dell’arte sociale, gestita da una grande amica e parte fondamentale della mia famiglia..
Cioè, ma avendo così tanti strumenti a portata di mano, quanto mi ci vuole per cogliere?
Spesso si cercano soluzioni e stimoli lontano da noi quando invece, guardando bene, vicino vicino ci sono tutte le risposte alle nostre domande. E poi è logico che sia così: siamo in un posto perché è giusto essere lì in quel momento e quindi abbiamo anche tutto ciò di cui abbiamo bisogno a portata di mano. E se poi, se si conclude la nostra vicenda in una determinata località, sarà il cosmo a spingerci da qualche altra parte.
Insomma rimane sempre la paura come freno principale al mio movimento. Ho sviluppato, fin da piccolo un senso di inadeguatezza rispetto a tutti… In qualche modo io sono sempre meno rispetto agli altri e ciò mi ha reso difficile la vita sotto molti aspetti. Per quanto mi racconti diversamente, la mia autostima è rimasta ad un livello abbastanza basso e credo sia uno dei nodi sui quali debba lavorare. Lo vedo anche al lavoro…. Pur essendo capace e competente, ogni qual volta succeda qualche imprevisto o problema, mi sento subito in colpa e la prima cosa che penso è …oddio che ho fatto? Anche quando è praticamente impossibile che io abbia avuto qualcosa a che fare…
Quindi ne deduco che devo ancora liberarmi dal peccato originale
… Mi sento colpevole in qualche modo sempre e comunque. Ma colpevole per cosa? Cosa posso avere mai fatto per avere sempre la coda di paglia pronta a prendere fuoco alla prima scintilla????
Mi porto dietro retaggi di vite passate o c’è qualcosa nella mia infanzia che non riesco ancora a elaborare?
Bhè, il quesito è stato posto….. Ora al lavoro per ottenere la risposta, e anche se non la troverò in questa vita, sarà comunque interessante ed utile il percorso. E ribadisco che l’importante è muoversi anche se non si hanno domande, perché solo nel movimento si trovano ostacoli da superare e conoscenze da custodire.Solo se ti muovi inciampi ma puoi anche rialzarti. Se stai fermo non cadi , ma non succede mai nulla. E’ il momento di mettersi in gioco, di rischiare di perdere e riconquistare.
E il momento di camminare, camminare camminare...
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