lunedì 29 febbraio 2016

ATLANTE CHE INCIAMPA

Oggi mi sono svegliato più sereno, positivo e propositivo. Durante la notte ho come alleggerito il bagaglio interiore …. E mi accorgo che quando qualcosa va storto, sviluppo la contorta capacità di vedere “storto” tutto il resto.. E così aggiungo zavorra alla mia povera schiena, e, in men che non si dica, mi ritrovo come Atlante sobbarcandomi, inutilmente, il peso del mondo.

C’è sempre qualcosa che non va, una brutta abitudine da correggere, un atteggiamento da modificare, un cibo da evitare, un sorriso in  più da fare (a volte i sorrisi mi costano più di un ora di palestra),qualcuno da ascoltare anche se ti annoia tantissimo. Insomma, volendo guardare, ogni giorno è buono per sentirsi in difetto. E quando c’è qualcosa di predominante , mi faccio investire da un turbine di negatività che mi sbatte giù dalle scale tipo Meryl Streep in La morte di fa bella, ritrovandomi per terra completamente disconnesso (fisicamente e mentalmente).

Grazie a buoni amici che si propongono di aiutarmi posso finalmente iniziare il mio piano malefico
“Operazione talento” ed incominciare ad immergermi nel mondo, il mio, e quello degli altri. BUHUHU!

Si, perché in questi giorni ho ragionato sul fatto che non si può stravolgere la propria vita.. Non si può dire” ok da domani non fumo, non mangio proteine  animali, non gioco più alla Playstation, abbraccio e sorrido a tutti… Non posso trasformarmi magicamente dal Grinch a Biancaneve cantando con gli uccellini!!!!
Per cui calma…. Volontà, intenzione, apertura mentale e di spirito e…. una cosa alla volta. Fermandosi per un momento, osservando ciò che si muove intorno a me, ho identificato due tipi di azioni, che, per iniziare il mio percorso vanno più che bene.Prima di tutto andare dalla dottoressa antroposofica per aiutarmi a curare un corpo che ho trascurato troppo a lungo evitando le inutili torture e bombardamenti chimici della medicina allopatica.
In secundis frequentare la corte Dalì che è la casa dell’arte sociale, gestita da una grande amica e parte fondamentale della mia famiglia..
Cioè, ma avendo così tanti strumenti a portata di mano, quanto mi ci vuole per cogliere?
Spesso si cercano soluzioni e stimoli lontano da noi quando invece, guardando bene, vicino vicino ci sono tutte le risposte alle nostre domande. E poi è logico che sia così: siamo in un posto perché è giusto essere lì in quel momento e quindi abbiamo anche tutto ciò di cui abbiamo bisogno a portata di mano. E se poi, se si conclude la nostra vicenda in una determinata località, sarà il cosmo a spingerci da qualche altra parte.
Insomma rimane sempre la paura come freno principale al mio movimento. Ho sviluppato, fin da piccolo un senso di inadeguatezza rispetto a tutti… In qualche modo io sono sempre meno rispetto agli altri e ciò mi ha reso difficile la vita sotto molti aspetti. Per quanto mi racconti diversamente, la mia autostima è rimasta ad un livello abbastanza basso e credo sia uno dei nodi sui quali debba lavorare. Lo vedo anche al lavoro…. Pur essendo capace e competente, ogni qual volta succeda qualche imprevisto o problema, mi sento subito in colpa e la prima cosa che penso è …oddio che ho fatto? Anche quando è praticamente impossibile che io abbia avuto qualcosa a che fare…

Quindi ne deduco che devo ancora liberarmi dal peccato originale
… Mi sento colpevole in qualche modo sempre e comunque. Ma colpevole per cosa? Cosa posso avere mai fatto per avere sempre la coda di paglia pronta a prendere fuoco alla prima scintilla????
Mi porto dietro retaggi di vite passate o c’è qualcosa nella mia infanzia che non riesco ancora a elaborare?
Bhè, il quesito è stato posto….. Ora al lavoro per ottenere la risposta, e anche se non la troverò in questa vita, sarà comunque interessante ed utile il percorso.  E ribadisco che l’importante è muoversi anche se non si hanno domande, perché solo nel movimento si trovano ostacoli da superare e conoscenze da custodire.Solo se ti muovi inciampi ma puoi anche rialzarti. Se stai fermo non  cadi , ma non succede mai nulla. E’ il momento di mettersi in gioco, di rischiare di perdere e riconquistare.
E il momento di camminare, camminare camminare...

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