Questo il pensiero che mi ha accompagnato sulla strada del ritorno a casa dopo una bella serata tra amici.... E questa riflessione cade a pennello con l'epifania o, come si chiama nei paesi di lingua spagnola LOS REYES... Si, sono passati i re magi ( scopro ieri che in realtà i re magi fossero 4 e non 3 ma questa è un'altra storia) ed hanno lasciato i loro DONI al bambin Gesù. Ed allo stesso modo, essendo anche noi incarnazione del divino, ognuno di noi, ha ricevuto la loro visita ....
E difficile, soprattutto oggi credo, in un presente che ti lancia miliardi di stimoli tutti insieme, che ti da la possibilità fasulla di poter avere e fare tutto subito scoprire quali siano questi regali... C'è chi lo sa subito, chi lo scopre cammin facendo, chi lo intuisce ma non crede di esserne all'altezza e c'è chi ha bisogno di una guida che lo aiuti ad aprire i pacchi regalo....
Arriva un momento in cui bisogna ricercare il proprio benessere... E stiamo bene quando siamo in armonia con noi stessi e con il mondo che ci circonda. Siamo armonici quando esercitiamo i nostri doni, quando siamo completamente noi stessi, quanto permettiamo al divino di agire attraverso di noi.
Non ce n'è.... Per quanto la nostra società ci spinga a pensare e credere di essere tutti catalogabili e raggruppabili in sistemi che possano essere controllati e monitorati con semplice efficacia, ognuno di noi è un universo in divenire potenzialmente unico.
Crescendo, abbiamo la possibilità di riconoscere in noi stessi qualcosa che ci viene bene, delle abilità o semplicemente qualcosa che amiamo fare.
Sia scrivere, recitare, cantare, dipingere, pulire la casa, aggiustare qualcosa, leggere e ricordare, trattare con i bambini, o rubare e perchè no rompere le palle!
Senza giudizio, ognuno di noi ha dei doni... Ognuno di noi, al momento dell'incarnazione o della nascita ha ricevuto la visita dei re magi...
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Regali poi che a volte possono avere il pesante aspetto di un fardello, di una colpa, di una maledizione...
Io conosco i miei doni .... Ma ancora, a 35 anni, faccio fatica ad esercitarli.. Si, perchè il segreto sta nell'intenzione non nella finalità...
Dunque l'esercizio. Questa è stata un'illuminazione... Mi si è accesa la lampadina di Archimede ed ha fatto cosi' tanta luce che è esplosa!
Ho un talento e quindi decido di riconoscerlo ed onorarlo. E riconoscendo il dono riconosco e definisco un pò di più me stesso; un alta pennellata sul mio quadro.
Bisogna avere il coraggio e la libertà di potersi dire: SI QUESTI SONO I MIEI DONI, questo è ciò che so fare, questo mi rende unico!
E nell'esercizio del dono lo si regala al mondo. Un atto di volontà che mi permette sia di entrare in contatto con me stesso che con glia altri.
Ho sempre vissuto vedendomi menomato, incapace, inabile, sempre meno bravo di qualcun altro .... Cercando il paragone e trovando solo frustrazione! Bhè ovvio che ci sarà sempre (grazie a Dio) qualcuno più bravo di me nel fare qualcosa ma non importa! Il modo in cui io faccio quel qualcosa, il modo attraverso il quale esperisco il mio dono è solo mio e quindi unico e quindi divino. Sto per la prima volta riuscendo a spostare l'attenzione non sul fine ma sul momento in cui faccio qualcosa.
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Esercitare il proprio dono vuol dire metterci in comunione con l'universo; una comunione attraverso l'individualità. Voglio solo onorare questa capacità, dire al cosmo GRAZIE PER QUESTO REGALO, lo userò il più possibile e così lo renderò reale, personale ed autentico.
Ripenso alle persone che più mi affascinano.. Sono coloro che hanno qualcosa da insegnarmi, che sanno fare qualcosa che io non so fare o che lo fanno in un altro modo. Che sia tagliare la legna o fare i finocchi al forno gratinati non importa, il fascino dell individuo scaturisce dalla propria unicità.
Ed è ora che tutti noi ci rendiamo conto che siamo UNICI: anche se ci si prova a omologare, globalizzare, riprodurre, siamo ognuno un cosmo diverso dall'altro. Ed è proprio nell'espletamento della differenza che si può raggiungere una vera e proficua comunione per tutti...
Un educazione sana, dovrebbe proprio basarsi sull'individualità, sullo sviluppo delle capacità o attitudini che ogni bambino ha dentro di sè, sempre e solo per il piacere di farlo. E sono sicuro che regalare i propri doni attraverso anche il semplice esercizio significa plasmare un mondo (quello che ci circonda) migliore.
E così eccomi esercitando il mio dono... Lo faccio per me ma in realtà lo faccio anche per te che mi stai leggendo sperando che queste righe ti facciano ricordare il volto dei tuoi Re Magi.
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