Lunedì…
Considerato come un tragico giorno da milioni di impiegati, operai, liberi professionisti,
insegnanti etc, mamme e papà, è anche il giorno della ripresa, della
riattivazione cerebro-fisica.
Per me è il
giorno del ritorno.
E come
insegnarono già più di 20 anni fa George Lucas e Robert Zemeckis, un ritorno
c’è sempre. Al futuro o al passato, sempre tutto torna.
Ed è anche
il giorno della rinascita. Il giorno dove tutto ricomincia e dove, appena
sveglio, ripeto il mio mantra :
“Lodato sia il temuto Lunedì,
Lodato il
lavoro che mi obbliga ogni mattina a svegliarmi, lavarmi ed uscire dal mio
rifugio.
Benedette le
pause pranzo di due ore che mi permettono (anche loro calcando un po’ la mano)
di andare in palestra per limitare l’esplosione di grasso corporeo ed espellere
alcune delle mille tossine che ingerisco, bevo e fumo durante il week end.
Venerate e
temute sere infra-settimanali , dove la libertà è oscurata dall'ombra
dell’intransigente sveglia del giorno dopo. E così ci si concede poco godendo di
più, perchè è nella privazione che si gode meglio ciò che si ha.
E grazie al
divino ritmo settimanale, che alterna e scandisce, senza dare adito a
confusioni, la veglia ed il sonno, la fame e la sete. “
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFcXtkV3ojgK9B27v1YdYHbRsh5Ed3b0SbS29dW_oIoHD9IqiupLCeAYcrxvYxoOBw1cDIksySp_xj85U2B_sVf9JsMHW-e0UgjNfuTdZN25VfsGtPrCnom2jsgHCLMq5H8hFrOn958Uo/s400/DIVANO.jpg)
Fondamentalmente
perché ho in me un’obesa indolenza che vorrebbe solo straripare da un divano
king
size ma anche perché, dopo la settimana di ritmo, di incontri,
di impegni con se stessi e con altri arriva il fine settimana della libertà e del
NON impegno con nessuno.
E’ come se
per i 5 giorni lavorativi sfrecciassi velocissimo dentro ad un tubo che inizia
strettissimo (il Lunedì) fino ad allargarsi poco a poco per poi sputarmi nel
cielo aperto il venerdì pomeriggio!
E se durante
la settimana è TUTTO (nel fare e nell'esserci), il fine settimana è NIENTE……
Poi, grazie agli amici e a Gianni in realtà mi muovo anche nel week end, ma
fosse per me starei a straripare……….
Ho
riflettuto sul fatto che è abbastanza triste non saper gestire il proprio tempo
libero, ma ognuno è un contorto ed unico insieme di ingranaggi che funziona in
base a leggi singolari. E per trovare l’equilibrio servono forze contrarie.
Oltretutto
per me, questa incapacità, si trasforma in un occasione per migliorare il mio
modus operandi , ma ringrazio sempre la settimana che mi risbatte nel mondo
strappandomi dai miei sonni invernali (o estivi)……
Ed in questa
continua spirale c’è chi vede disperazione e chi vede salvezza…. Io mi ritengo
completamente salvo…. L’obbligo mi da la possibilità di scegliere!
Ed immagino
i grandi attori, cantanti, gli artisti
vari multimiliardari che si drogano, si sparano, si riempiono di psicofarmaci e
si buttano dai ponti……. A parte il discorso del chi troppo ha alla fine non ha
nulla, credo conti molto anche l’assenza di ritmo. Forse l’uomo, anzi lo credo
fortemente, non è ancora pronto per vivere quel fantastico dono del libero
arbitrio ed, essendone in qualche modo cosciente, si è costruito questo
intricato labirinto di regole e di leggi, queste scatole sociali scomode e
limitanti per essere contenuto.
In fondo
sappiamo tutti che l’universo infinito spaventa di più che una scatola di
scarpe.
Sono
veramente poche, credo, le persone capaci di autogestire il proprio tempo in
modo positivo ed attivo. Immagino la depressione che possa nascere dal non
avere mai niente da fare veramente.
Siamo parte
di una società che ci chiede partecipazione, movimento e soprattutto
produttività a cambio di vile denaro.
Ben lontani
da una società utopica dove il denaro non è più intermediario del fare ma dove si chiede di partecipare alla vita per
quello che si ha da offrire a cambio di qualcosa che non si ha, sta di fatto
che siamo in una società dinamica ed io ne sono contento. O se vogliamo,
dinamica per quanto riguarda il puro movimento fisico ecco, ma statica e
stagnante per quanto riguarda altri muscoli come cervello e cuore.
Anyway, ciò
che voglio dire è che, pur vivendo in un contesto povero intellettualmente ed
animicamente, il movimento imposto stimola un movimento personale e salutare
senza il quale mi sarebbe molto facile finire come Amy Winehouse senza essere
famosa!
Parlando poi
di società mi viene in mente quella serie di bellissimi documentari sulla
nostra società, sulle sue basi falsissime e sull'ignoranza in generale
dell’uomo.
Lo consiglio
vivamente a tutti. Di facile reperibilità in iternet: ZEITGEIST.
E spero, se
non per noi ma per i figli dei figli dei nostri figli, una maturazione
dell’uomo come civiltà che possa portare ad un abbandono dell’ inutile e
spasmodica ricerca della ricchezza materiale e del possesso , a favore della
ricerca amorosa della ricchezza interiore, individuale, naturale e della
condivisione.
Ma per il
momento, viviamo dove viviamo e bisogna fare di necessità virtù, ossia
abituarsi all’odore di merda che ci circonda e ricordarci che può anche servire
da concime per far crescere qualcosa.
Grazie Dio
Ritmo che mi dai la vita.
Amen.
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