Il concetto di libertà è oggetto di indagine personale da molto tempo. Cos’è la libertà per
me? Il potersi fare i cazzi propri a prescindere? Costruire e distruggere senza
ritegno? Pisciare in piedi e non pulire l’asse del cesso? Libertà è sinonimo di
ribellione o alimento per l’ego? Ammetto che la mia opinione riguardo questa
parola così potente abbia subito un sacco di modifiche durante il mio percorso.
Ora credo che la parola libertà abbia uno stretto legame con un'altra parola
magica: amore. Per me sono intrinsecamente connessi l’uno con l’altra: non c’è
amore senza libertà e non c’è libertà senza amore. Sia nei confronti di se
stessi che verso le persone amate.
Oggi è un buon Lunedì.
Il tempo autunnale mi piace un sacco. Una leggera
pioggerellina che rende tutto più vivo (ai miei occhi per lo meno) e sembra mi
culli, mi mantenga protetto mentre vado al lavoro. Nella mia testa “Autumn in New York” cantata
da Ella, mentre osservo foglie gialle e rosse ballare leggiadre nell’aria. Mi
sono svegliato con un gradito regalo via mail, un bel racconto, che mi ha dato
una buona energia e tante idee per il laboratorio di scrittura. Ieri sera poi
sono andato a letto con un senso di grande gratitudine nei confronti del cosmo
in generale e del mio compagno in particolare. Abbiamo passato il fine settimana
stropicciati sul divano guardando film, cucinando a turno e mangiando e
prendendoci in giro come facciamo di solito un sorriso, un vaffanculo ed un
abbraccio. Abbiamo chiaccherato con buoni amici facendoci quattro risate e
tutto è filato, liscio, leggero, semplice ma intenso. Direi vero. Sarà che per
molto tempo quando io ero a casa lui lavorava e viceversa, sarà che fra poco
meno di un mese andrà in Uruguay per 6 settimane (maledetto!) sarà che si
avvicina l’inverno ed il Natale ed io sono sempre più in modalità “tutona” .
Chissà cosa sarà, ma sta di fatto che questi due giorni di coccole e intimità
mi sono piaciuti tanto.
Sono contento. Può darsi che tutto finisca fra un’ora o che
vada avanti fino all’ultimo mio giorno su questa terra. Ma me ne fotto. Vivo il
presente. Più che posso.
E rifletto sulla fortuna che ho di vivere, nel bene e nel
male, una storia d’amore. Una storia non sempre semplice, che mi fa incazzare a
volte e piangere altre. Un continuo mettersi in discussione, guardarsi allo
specchio. Come voler ascoltare una stazione radio che continua a cambiare
frequenza. Bisogna continuamente girare le manopole per trovare il segnale
perfetto. E non sempre ci si riesce. Ogni tanto bisogna portare pazienza ed
ascoltare quel fastidioso fruscio di fondo. Non è semplice incontrare qualcuno
con cui condividere la propria vita. Qualcuno con il quale poter stare nudi (in
tutti i sensi) e sentirsi comodo. Un incastro perfetto tra mattoncini di
diverse forme e colori. Qualcuno con cui poter essere e punto. Qualcuno con il
quale lasciarsi andare, depositare. Costruire e condividere un divenire, uno
specchio del proprio sentire. Qualcuno che ti accoglie completamente senza
esitazioni. Qualcuno che ti accetta senza limiti. Quando osservo e percepisco questa
strana alchimia, questa magia invisibile e incomprensibile, mi fermo stupito a
contemplare. E niente ha più valore.
Mi sento leggero e pieno allo stesso tempo. E sembra che,
almeno per ora, in questo processo di realizzazione personale, stia trovando un
equilibrio (equilibrio? Chi ha detto equilibrio? Tu? Equilibrio?
Mapperfavore!!! Mifaidaridere) tra l’individuo e il compagno. Ovviamente tutto può cambiare in un battito
di ciglia, ma adesso sorrido beato.
La mediazione tra gli estremi del mio sentire sembra una
cosa fattibile tutto sommato: attrarre fra loro i vertici della mia bipolarità
verso un centro compatto e complesso. E’ il lavoro di una vita, un lavoro
difficile perché continuo a sbagliare e ad aggiustare il tiro. A volte decido
di alimentare solo una parte di me e a volte solo quella opposta perdendo in
realtà l’occasione di essere completo. Corro di qua, scivolo, impreco e
ricomincio a correre. Poi mi fermo ansimante, vedo qualcosa, cambio idea e
ricomincio a correre dall’altra parte. Poi sono stanco. Mi fermo di nuovo
,respiro e osservo dove sono. E ogni tanto vedo un bel paesaggio.
E’ così semplice perdersi via per me. Nel quotidiano, nelle
solite cose, nel ritmo ripetitivo che rincoglionisce, qualsiasi cosa stia
facendo. E’ come perdere dei sensi all’improvviso: vedere in bianco e nero, non
sentire più i sapori, toccare solo la superfice delle cose, non l’essenza. Ma
per fortuna ci sono i momenti di chiaroveggenza: quegli istanti mistici dove
vedi chiaramente dove sei e chi sei , il vivo complesso universo di persone e
di possibilità nel quale sei immerso e …ti
senti grato. O fottutamente inorridito. Va bene comunque. L’intuizione, il
sentire vero di un momento, permette di sapere che si è sul cammino giusto o
decidere di cambiarlo completamente.
In questo week end mi sono osservato molto. Ho osservato la
mia dinamica famigliare, ho riflettuto, ho fatto paragoni, ho giocato al “e se
fosse qualcos’altro?”. In realtà quel che ho visto mi è piaciuto tanto. E non è
cosa da poco, soprattutto perché, fino a poco tempo fa, pensavo mi servisse
qualcos altro, completamente diverso da ciò che ho. Invece no. E questo sentire
è iniziato come un pensare, dopo una conversazione utile e ricca. Il mio
interlocutore mi ha descritto, dal suo punto di vista, esattamente come io non
mi sento. Mi vede come “un animale in gabbia” mentre io mi sento finalmente
libero di scegliere. Le sue parole mi hanno aiutato a capire, attraverso un
momento d’insicurezza e di forte dubbio, che mi sento appagato per quello che
ho e che faccio, sono contento dove sono e dove sto andando. Magari non
arriverò lontano, ma per me l’importante è muoversi. Perché, anche se non
palese agli occhi di tutti, lo sto facendo, onorando i miei talenti e
rispettando la mia casa. Non mi sto
limitando, ma sto vivendo il più possibile ciò che ho senza bisogno di
stravolgere nulla.
Amore e libertà: esplorare il mondo ed esplorarsi come individuo, scegliere un
legame e riconoscerlo. Rinunciare senza perdere. Accogliere e condividere.
Oggi mi sento benedetto perché libero e amato.
Nessun commento:
Posta un commento