lunedì 21 novembre 2016

UN BUON LUNEDI' DI LIBERTA'


Il concetto di libertà è oggetto di indagine  personale da molto tempo. Cos’è la libertà per me? Il potersi fare i cazzi propri a prescindere? Costruire e distruggere senza ritegno? Pisciare in piedi e non pulire l’asse del cesso? Libertà è sinonimo di ribellione o alimento per l’ego? Ammetto che la mia opinione riguardo questa parola così potente abbia subito un sacco di modifiche durante il mio percorso. Ora credo che la parola libertà abbia uno stretto legame con un'altra parola magica: amore. Per me sono intrinsecamente connessi l’uno con l’altra: non c’è amore senza libertà e non c’è libertà senza amore. Sia nei confronti di se stessi che verso le persone amate.
Oggi è un buon Lunedì.

Il tempo autunnale mi piace un sacco. Una leggera pioggerellina che rende tutto più vivo (ai miei occhi per lo meno) e sembra mi culli, mi mantenga protetto mentre vado al lavoro.  Nella mia testa “Autumn in New York” cantata da Ella, mentre osservo foglie gialle e rosse ballare leggiadre nell’aria. Mi sono svegliato con un gradito regalo via mail, un bel racconto, che mi ha dato una buona energia e tante idee per il laboratorio di scrittura. Ieri sera poi sono andato a letto con un senso di grande gratitudine nei confronti del cosmo in generale e del mio compagno in particolare. Abbiamo passato il fine settimana stropicciati sul divano guardando film, cucinando a turno e mangiando e prendendoci in giro come facciamo di solito un sorriso, un vaffanculo ed un abbraccio. Abbiamo chiaccherato con buoni amici facendoci quattro risate e tutto è filato, liscio, leggero, semplice ma intenso. Direi vero. Sarà che per molto tempo quando io ero a casa lui lavorava e viceversa, sarà che fra poco meno di un mese andrà in Uruguay per 6 settimane (maledetto!) sarà che si avvicina l’inverno ed il Natale ed io sono sempre più in modalità “tutona” . Chissà cosa sarà, ma sta di fatto che questi due giorni di coccole e intimità mi sono piaciuti tanto.

Sono contento. Può darsi che tutto finisca fra un’ora o che vada avanti fino all’ultimo mio giorno su questa terra. Ma me ne fotto. Vivo il presente. Più che posso.
E rifletto sulla fortuna che ho di vivere, nel bene e nel male, una storia d’amore. Una storia non sempre semplice, che mi fa incazzare a volte e piangere altre. Un continuo mettersi in discussione, guardarsi allo specchio. Come voler ascoltare una stazione radio che continua a cambiare frequenza. Bisogna continuamente girare le manopole per trovare il segnale perfetto. E non sempre ci si riesce. Ogni tanto bisogna portare pazienza ed ascoltare quel fastidioso fruscio di fondo. Non è semplice incontrare qualcuno con cui condividere la propria vita. Qualcuno con il quale poter stare nudi (in tutti i sensi) e sentirsi comodo. Un incastro perfetto tra mattoncini di diverse forme e colori. Qualcuno con cui poter essere e punto. Qualcuno con il quale lasciarsi andare, depositare. Costruire e condividere un divenire, uno specchio del proprio sentire. Qualcuno che ti accoglie completamente senza esitazioni. Qualcuno che ti accetta senza limiti. Quando osservo e percepisco questa strana alchimia, questa magia invisibile e incomprensibile, mi fermo stupito a contemplare. E niente ha più valore.

Mi sento leggero e pieno allo stesso tempo. E sembra che, almeno per ora, in questo processo di realizzazione personale, stia trovando un equilibrio (equilibrio? Chi ha detto equilibrio? Tu? Equilibrio? Mapperfavore!!! Mifaidaridere) tra l’individuo e il compagno.  Ovviamente tutto può cambiare in un battito di ciglia, ma adesso sorrido beato.
La mediazione tra gli estremi del mio sentire sembra una cosa fattibile tutto sommato: attrarre fra loro i vertici della mia bipolarità verso un centro compatto e complesso. E’ il lavoro di una vita, un lavoro difficile perché continuo a sbagliare e ad aggiustare il tiro. A volte decido di alimentare solo una parte di me e a volte solo quella opposta perdendo in realtà l’occasione di essere completo. Corro di qua, scivolo, impreco e ricomincio a correre. Poi mi fermo ansimante, vedo qualcosa, cambio idea e ricomincio a correre dall’altra parte. Poi sono stanco. Mi fermo di nuovo ,respiro e osservo dove sono. E ogni tanto vedo un bel paesaggio.

E’ così semplice perdersi via per me. Nel quotidiano, nelle solite cose, nel ritmo ripetitivo che rincoglionisce, qualsiasi cosa stia facendo. E’ come perdere dei sensi all’improvviso: vedere in bianco e nero, non sentire più i sapori, toccare solo la superfice delle cose, non l’essenza. Ma per fortuna ci sono i momenti di chiaroveggenza: quegli istanti mistici dove vedi chiaramente dove sei e chi sei , il vivo complesso universo di persone e di possibilità nel quale sei immerso e  …ti senti grato. O fottutamente inorridito. Va bene comunque. L’intuizione, il sentire vero di un momento, permette di sapere che si è sul cammino giusto o decidere di cambiarlo completamente.
In questo week end mi sono osservato molto. Ho osservato la mia dinamica famigliare, ho riflettuto, ho fatto paragoni, ho giocato al “e se fosse qualcos’altro?”. In realtà quel che ho visto mi è piaciuto tanto. E non è cosa da poco, soprattutto perché, fino a poco tempo fa, pensavo mi servisse qualcos altro, completamente diverso da ciò che ho. Invece no. E questo sentire è iniziato come un pensare, dopo una conversazione utile e ricca. Il mio interlocutore mi ha descritto, dal suo punto di vista, esattamente come io non mi sento. Mi vede come “un animale in gabbia” mentre io mi sento finalmente libero di scegliere. Le sue parole mi hanno aiutato a capire, attraverso un momento d’insicurezza e di forte dubbio, che mi sento appagato per quello che ho e che faccio, sono contento dove sono e dove sto andando. Magari non arriverò lontano, ma per me l’importante è muoversi. Perché, anche se non palese agli occhi di tutti, lo sto facendo, onorando i miei talenti e rispettando  la mia casa. Non mi sto limitando, ma sto vivendo il più possibile ciò che ho senza bisogno di stravolgere nulla.  

Amore e libertà: esplorare il mondo ed esplorarsi come individuo, scegliere un legame e riconoscerlo. Rinunciare senza perdere. Accogliere e condividere.  
Oggi mi sento benedetto perché libero e amato. 

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