Ho urgente bisogno di cugis: oggi non ce la posso fare.
Nulla di diverso, nulla di più complicato da affrontare, ma sono “on the edge”
, sul filo del rasoio. Detto all’italiana ho i coglioni pieni. Ecco.
Quindi S.O.S CUGIS.
Ma chi sono i cugis? Scrivendo un blog molto personale ormai
da 6 di anni, mi sembra stranissimo che ancora non abbia parlato di loro,
di noi. Menzionati più volte, potrei dire che i cugis sono la mia setta
segreta, il circolo magico, l’ordine dei disadattati, ma in realtà e molto
semplicemente, sono la mia famiglia, qulla scelta. Ci conosciamo da tanti anni
e in qualche modo ci siamo intrecciati come gli arbusti formando un unico
grande albero. Posso stare senza cugis per mesi, ma sono sempre presenti nella
mia testa e nel mio cuore. Posso arrabbiarmi a morte con qualcuno di loro per
qualche tempo, ma mai sono fuori dalla mia vita. Sono un po’ come le personificazioni
emotive di Inside-out: quando mi ritrovo a gestire una situazioni sento le loro
voci che danno pareri, anche quando non sono richiesti!
Come ogni gruppo che si rispetti, dall’ A-team alla lega
della giustizia, abbiamo una base, un po’ sgarrupata adesso, ma comunque un
quartier generale ben difeso e ben organizzato: la casa cugis. Lì, normalmente,
ci vive una serena famigliola, padre, madre e due stupende bambine (le pupis),
ma a volte nel week end, dopo il tramonto, i genitori si trasformano nei cugis
anfitrioni e ci accolgono per le nostre misteriose e mistiche riunioni che a
volte sono incontri da nerd, a volte veri e propri baccanali e spesso le due
cose insieme.
Siamo in 4 ormai, ma non demordiamo. Negli anni siamo stati
di più, ci sono anche dei random-cugis che bazzicano l’ambiente ogni tanto,
altri cari amici. Ma direi che io , la cugi, il cug e Daniele siamo i padri
fondatori di questo gruppo di anime affini che trova nella relazione sociale e
nei giochi, un momento di diversione, di sfogo, di amore e di verità.
Lì so chi sono e quando il mondo mi racconta frottole, o
quando mi fa qualche scherzo, mi ci posso rifugiare, per leccarmi le ferite o
inveire dal balcone.
Il termine cugis
deriva dalla parola cugini anche se gli unici familiari di sangue presenti nel
gruppo siamo io e il cugi. Sua moglie la cugi è ovviamente cugina acquisita e
Daniele è un amico d’infanzia, sicuramente uno dei più cari. Uno dei rapporti
più turbolenti che abbia mai vissuto ma ne vale sempre la pena. Dire cugini è
riduttivo: siamo famiglia, liberi dalle implicazioni e dall’obbligo del sangue,
siamo compagnoni, siamo gli unici, originali CUGIS.
Cosa ci accomuna: la passione per i giochi di società ad
esempio, il piacere del il buon vino, il cibo, la voglia di ridere fino alle
lacrime, fino a quando non ti si irrigidisce la mascella e non riesci più a
respirare. La gioia e il calore del focolare, per raccontarsi, per stare
intorno al mitico tavolo rotondo tenendosi per mano prima di cena per dire “
BUON APPETITO GRAZIE ALTRETTANTO”. Ci accomuna la musica, quella buona, siamo
(forse a parte Daniele) super fans di Mina che spesso è colonna sonora delle
nostre serate. In quella casa c’è movimento, c’è complicità, c’è libertà, c’è
fantasia e creatività. Siamo una nuova generazione di boemi incastrati tra
grigi edifici della globalizzazione, siamo poeti operai, siamo rivoluzionari
assopiti.
Ovviamente siamo individui diversi tra noi pur avendo ognuno
con l’altro aspetti in comune. Non sempre le nostre vite, i nostri percorsi,
vanno di pari passo. Ci sono dei periodi di distanza, di distacco fisico ma,
per me, è come se ci fosse un gomitolone di lana rossa dalla quale partono 4
fili. Possiamo andare dove vogliamo, allontanarci miglioni di km ma se ci
voltiamo, c’è sempre quel filo che mi ricorda che i cugis ci sono, basta
seguirlo.
E’ una grande fortuna
per me, oltre ad avere un compagno prezioso, altri amici veri, poter godere di
questi pazzi scatenati con i quali mi confronto e mi rilasso, mi incazzo
tantissimo, rido, rido, rido, rifletto e gioco. Credo che proprio il gioco sia
un terreno fertile dove coltivare e mantenere vivo e meravigliato il nostro bambino
interiore. Ecco dai cugis si torna anche bambini, quelli nerd di “stranger
things”(serie televisiva ambientata negli anni 80) pronti a vivere delle
favolose avventure tra carte, dadi e miniature.
Per esempio abbiamo letto in contemporanea i libri di Harry
Potter, in un’età nella quale, la maggior parte della gente legge il corriere
della sera e discute sul presidente del consiglio. Invece noi ci emozioniamo
per Harry e Silente, che si fotta Berlusconi. E anche ora, con un’età media del
gruppo sui 40 anni, non vediamo l’ora di leggere l’ultimo capitolo in uscita.
Siamo 4 persone completamente diverse, che, ognuno a modo
suo, cercano di dare significato alla propria esistenza. Siamo consapevoli
della superficialità e a volte dell’ignoranza della società nella quale siamo
immersi e giochiamo spesso con ironia e leggerezza,a volte scaviamo la vita con un profondo
lavoro su noi stessi. Siamo viaggiatori, esploratori della ragione
e dell’animo umano. Non per niente i cugis sono pedagogisti, professori,
filosofi- artisti. L’unico ignorante sono io ma credo di apportare una forza di
coesione e unità necessarie alla continuità del gruppo.
E a prescindere dagli studi fatti e dai percorsi, siamo 4
belle anime tormentate e curiose, con voglia di indagarsi. Ma i cugis sono
soprattutto tanto affetto e tantissima voglia di divertirsi.
E ce la facciamo sempre.
Questo sabato abbiamo indetto una cugi riunione: la ripresa
del lavoro e delle attività che ci si avvinghiano addosso dopo l’estate,
sembrano prendere il sopravvento e abbiamo bisogno tutti di un ARIMO. E noi,sappiamo
benissimo come fermare il tempo e prendere ampi e rilassanti respiri.
Perché i cugis hanno poteri magici.
A sabato cari!
lovvo... con lacrima
RispondiElimina