venerdì 16 settembre 2016

I CUUUUUUUUUUUUUUGISSSSSSSSSS

Ho urgente bisogno di cugis: oggi non ce la posso fare. Nulla di diverso, nulla di più complicato da affrontare, ma sono “on the edge” , sul filo del rasoio. Detto all’italiana ho i coglioni pieni. Ecco.

Quindi S.O.S CUGIS.

Ma chi sono i cugis? Scrivendo un blog molto personale ormai da 6 di anni, mi sembra stranissimo che ancora non abbia parlato di loro, di noi. Menzionati più volte, potrei dire che i cugis sono la mia setta segreta, il circolo magico, l’ordine dei disadattati, ma in realtà e molto semplicemente, sono la mia famiglia, qulla scelta. Ci conosciamo da tanti anni e in qualche modo ci siamo intrecciati come gli arbusti formando un unico grande albero. Posso stare senza cugis per mesi, ma sono sempre presenti nella mia testa e nel mio cuore. Posso arrabbiarmi a morte con qualcuno di loro per qualche tempo, ma mai sono fuori dalla mia vita. Sono un po’ come le personificazioni emotive di Inside-out: quando mi ritrovo a gestire una situazioni sento le loro voci che danno pareri, anche quando non sono richiesti!

Come ogni gruppo che si rispetti, dall’ A-team alla lega della giustizia, abbiamo una base, un po’ sgarrupata adesso, ma comunque un quartier generale ben difeso e ben organizzato: la casa cugis. Lì, normalmente, ci vive una serena famigliola, padre, madre e due stupende bambine (le pupis), ma a volte nel week end, dopo il tramonto, i genitori si trasformano nei cugis anfitrioni e ci accolgono per le nostre misteriose e mistiche riunioni che a volte sono incontri da nerd, a volte veri e propri baccanali e spesso le due cose insieme.

Siamo in 4 ormai, ma non demordiamo. Negli anni siamo stati di più, ci sono anche dei random-cugis che bazzicano l’ambiente ogni tanto, altri cari amici. Ma direi che io , la cugi, il cug e Daniele siamo i padri fondatori di questo gruppo di anime affini che trova nella relazione sociale e nei giochi, un momento di diversione, di sfogo, di amore e di verità.

Lì so chi sono e quando il mondo mi racconta frottole, o quando mi fa qualche scherzo, mi ci posso rifugiare, per leccarmi le ferite o inveire dal balcone.
Il termine cugis deriva dalla parola cugini anche se gli unici familiari di sangue presenti nel gruppo siamo io e il cugi. Sua moglie la cugi è ovviamente cugina acquisita e Daniele è un amico d’infanzia, sicuramente uno dei più cari. Uno dei rapporti più turbolenti che abbia mai vissuto ma ne vale sempre la pena. Dire cugini è riduttivo: siamo famiglia, liberi dalle implicazioni e dall’obbligo del sangue, siamo compagnoni, siamo gli unici, originali CUGIS.

Cosa ci accomuna: la passione per i giochi di società ad esempio, il piacere del il buon vino, il cibo, la voglia di ridere fino alle lacrime, fino a quando non ti si irrigidisce la mascella e non riesci più a respirare. La gioia e il calore del focolare, per raccontarsi, per stare intorno al mitico tavolo rotondo tenendosi per mano prima di cena per dire “ BUON APPETITO GRAZIE ALTRETTANTO”. Ci accomuna la musica, quella buona, siamo (forse a parte Daniele) super fans di Mina che spesso è colonna sonora delle nostre serate. In quella casa c’è movimento, c’è complicità, c’è libertà, c’è fantasia e creatività. Siamo una nuova generazione di boemi incastrati tra grigi edifici della globalizzazione, siamo poeti operai, siamo rivoluzionari assopiti.

Ovviamente siamo individui diversi tra noi pur avendo ognuno con l’altro aspetti in comune. Non sempre le nostre vite, i nostri percorsi, vanno di pari passo. Ci sono dei periodi di distanza, di distacco fisico ma, per me, è come se ci fosse un gomitolone di lana rossa dalla quale partono 4 fili. Possiamo andare dove vogliamo, allontanarci miglioni di km ma se ci voltiamo, c’è sempre quel filo che mi ricorda che i cugis ci sono, basta seguirlo.

 E’ una grande fortuna per me, oltre ad avere un compagno prezioso, altri amici veri, poter godere di questi pazzi scatenati con i quali mi confronto e mi rilasso, mi incazzo tantissimo, rido, rido, rido, rifletto e gioco. Credo che proprio il gioco sia un terreno fertile dove coltivare e mantenere vivo e meravigliato il nostro bambino interiore. Ecco dai cugis si torna anche bambini, quelli nerd di “stranger things”(serie televisiva ambientata negli anni 80) pronti a vivere delle favolose avventure tra carte, dadi e miniature.

Per esempio abbiamo letto in contemporanea i libri di Harry Potter, in un’età nella quale, la maggior parte della gente legge il corriere della sera e discute sul presidente del consiglio. Invece noi ci emozioniamo per Harry e Silente, che si fotta Berlusconi. E anche ora, con un’età media del gruppo sui 40 anni, non vediamo l’ora di leggere l’ultimo capitolo in uscita.

Siamo 4 persone completamente diverse, che, ognuno a modo suo, cercano di dare significato alla propria esistenza. Siamo consapevoli della superficialità e a volte dell’ignoranza della società nella quale siamo immersi e giochiamo spesso con ironia e leggerezza,a volte scaviamo la vita con un profondo lavoro su noi stessi. Siamo viaggiatori, esploratori della ragione e dell’animo umano. Non per niente i cugis sono pedagogisti, professori, filosofi- artisti. L’unico ignorante sono io ma credo di apportare una forza di coesione e unità necessarie alla continuità del gruppo.

E a prescindere dagli studi fatti e dai percorsi, siamo 4 belle anime tormentate e curiose, con voglia di indagarsi. Ma i cugis sono soprattutto tanto affetto e tantissima voglia di divertirsi.
E ce la facciamo sempre.

Questo sabato abbiamo indetto una cugi riunione: la ripresa del lavoro e delle attività che ci si avvinghiano addosso dopo l’estate, sembrano prendere il sopravvento e abbiamo bisogno tutti di un ARIMO. E noi,sappiamo benissimo come fermare il tempo e prendere ampi e rilassanti respiri.
Perché i cugis hanno poteri magici.
A sabato cari!


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