La premessa a questo post è che amo leggere. Leggo da quando
ne ho memoria. Leggo per non pensare, per viaggiare, per conoscere, per vivere
esperienze, per soddisfare una fame che il cibo non può calmare.
Leggo con rispetto e con devozione quegli autori che creano
mondi e realtà parallele che io non potrei mai immaginare. Posso solo entrarci
in punta di piedi con gli occhi e la bocca sbarrati dalla meraviglia.
Ora lo sfogo.
Che delusione, che grande delusione l’ultimo “libro” di
Harry Potter. No e no e no e ancora no!
A parte che non capisco come tu, J.K. ROWLING, possa ideare
una nuova storia del mago prescelto e decidere di farne solo una
rappresentazione teatrale dopo 7 libri dico 7! Cioè, a noi poveri lettori che
abbiamo atteso con ansia la fine di quella bellissima saga, ci fai rimanere
come dei salami perché ovviamente non possiamo venire a Londra per vedere
l’opera. E già qui mi stai gradevolmente sui coglioni.
Poi però viene fuori che vuoi pubblicare il libro. Ma prima
scrivere il romanzo e poi farne una rappresentazione no? Per quanto la storia
possa essere banale e poco coinvolgente vuoi che i fan del mondo di Harry
Potter non vadano in brodo di giuggiole appena sentono la notizia di una nuova
storia 19 anni dopo? Ma si stronza, certo che si!
Quando lessi la notizia dell’uscita di questa opera teatrale
mi infuriai, adesso sono solo indignato, e pensai “che si fotta la Rowling,
Harry e i suoi figli”. Basta, non ho voluto leggere niente al riguardo e come un
fidanzato abbandonato dopo anni di dedizione e amore, cancellai il numero di
telefono, tolsi l’amicizia e minacciai gli amici in comune o lei o io. Ho
evitato qualsiasi informazione al riguardo, fino a quando i “sordidi cugis”, con i quali ho condiviso la
lettura e le emozioni della saga Potter, mi hanno entusiasmato dicendo” l’ho
prenotato, l’ho prenotato ! Il 26 mi arriva l’ultimo libro!”
E così, ho rivissuto in un attimo, le ore, i giorni, i mesi
spesi immersi in quel fantastico mondo…. Le serate passate ad interpretare la
profezia, a fare congetture sul futuro di Harry, a compiangere la morte di
Silente, sospettando che Piton stesse facendo il doppio gioco. Insomma mi è
salita la nostalgia per la vibra Potter e così ho ceduto e ho comprato Harry Potter
e la maledizione dell’erede.
Titolone no? Erede di Harry visto che ha 3 figli no? Non
voglio commentare la trama (comunque risicata rispetto alla complessità delle
opere precedenti), ma voglio contestare il formato! Sulla copertina c’è scritto
in evidenza VERSIONE SPECIALE SCRIPT BOOK! Ma speciale di cosa ? COSA? La
stronza ha preso il copione teatrale e ha detto “cia dai facciamoci qualche
altro milione di sterline, butta lì una traduzione, rileghiamo e fottiamo tutti
i fans!!!!!”
E la seconda volta che leggo un libro versione sceneggiatura
e la cosa non mi piace. Prima di tutto perché le pagine da leggere sono
necessariamente meno rispetto ad un romanzo e secondo perché manca quella mano
che ti prende delicatamente e ti accompagna di nuovo in un mondo conosciuto ed
amato. Leggendo la maledizione dell’erede ero uno spettatore che vedeva attori
su un palcoscenico recitare i personaggi di un libro. E’ una cosa perversa non
trovate? Leggere un libro immaginando sconosciuti che interpretano i
protagonisti di un libro. Ma vaffanculo J.K. di sta cippa!
Ma la cosa che mi fa veramente incazzare è che alla STRONZA,
facendo la scrittrice di lavoro, non sarebbe costato molto romanzare un
progetto teatrale. Ce lo doveva! L’abbiamo fatta diventare stra ricca e famosa!
CRUCIO!!!!
E oltretutto, anche la trama mi sembra un po’ buttata lì.
Immagino che il modo di scrivere un romanzo ed un opera teatrale siano
completamente diversi e per tempi, storia, personaggi. Ma quando leggevo “
entra in scena tal personaggio”, rabbrividivo.
Insomma, non si può non tenere conto di milioni di lettori
nel mondo che aspettano nuove avventure del loro mago preferito (anche se a me
Harry sta sulle palle) e buttare li due dialoghi presi dalla rappresentazione
teatrale. Vuoi fare uno spettacolo? Bravissima ma prima onora chi ti ha dato
tanto e concludi con un romanzo ciò che con un romanzo è cominciato. Punto.
IMPERIO!!!!!
Un altro scrittore che se trovo in giro lo investo con la
macchina (meglio un fuoristrada vista la mole) è il bastardo George R.R.
Martin. Ho scoperto la saga IL TRONO DI SPADE molti anni prima dell’uscita
della serie televisiva. Un modo di scrivere adulto, crudo, una trama originale,
personaggi complessi e ben strutturati, insomma un capolavoro fantasy per
adulti. Fantastico. Dopo il quarto libro (li ho letti tutti insieme perché
all’epoca erano già stati stampati) ho aspettato due anni per La danza dei
draghi. Forse 3. E fin qui, va bene, aspetto. So che scrivere un’ opera tanto
complessa richiede del tempo.
Poi arriva l’altrettanto stupenda serie televisiva. Per
essere chiari… quando uscì la prima stagione, quindi 6 anni fa,( 6 !) stavamo
aspettando l’uscita del sesto libro. Adesso va bene tutto, ok gli impegni,
l’età che avanza e l’elasticità mentale che si perde poco a poco; ma puoi far
uscire 6 stagioni di una serie tratta dai tuoi romanzi, farti superare e non
avere ancora pubblicato il sesto libro? PUOI BASTARDO MALEDETTO????
AVARA KEDAVRA!!!!
Ma non hai vergogna? E quando passeggi per il paese nel
quale vivi, la gente non ti sputa in faccia? Io lo farei. E l’orgoglio? Hai
lasciato che qualcun altro (pur consultandoti certo) continuasse le storie dei
tuoi personaggi. Ma ti pare? Cosa fai il panettiere di notte che di giorno sei
troppo stanco e non riesci a scrivere?
Uno scrittore di successo ha un dovere nei confronti del propri lettori: iniziare e
concludere le storie che crea e che la gente ama.
Un esempio di virtù e dedizione è il, riposi in pace,
grandissimo Robert Jordan. Un autore molto serio, che anche in punto di morte,
si è organizzano per garantire la conclusione della stupenda saga La ruota del
tempo, la mia saga fantasy preferita. Avendo scoperto una malattia e verificato
che non avrebbe avuto il tempo materiale di concludere la saga, il compianto Robert,
insieme alla moglie, ha cercato un altro autore che potesse terminare le
vicende di Rand Al’Thor al suo posto. Ha collaborato con lui finchè ha potuto
lasciando chiare indicazioni a Brandon Sanderson e alla moglie su come la
storia doveva svilupparsi verso il suo epilogo. Questo è essere scrittori fino
in fondo: un po’ alla David Bowie e il suo ultimo disco. L’arte che supera la morte
e diventa eterna. Complimenti ! E ringrazio te e Brandon Sanderson (altro
ottimo scrittore adult-fantasy) con tutto il cuore per aver concluso un opera
così vasta e complessa. Il vostro amore per la professione e per i personaggi
creati si legge in ognuna delle migliaia di pagine dei 14 volumi.
Che la stronza ed il bastardo imparino dal devoto.
STUPEFICIUM!!!
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